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Economia
Inflazione e caroenergia, Fed-Bce verso il rallentamento del rialzo dei tassi

La persistenza dell'inflazione salariale implica che i tassi di deposito saranno portati a un livello piu' alto di quanto stimato o che si aggireranno sul livello terminale più a lungo del previsto", continua ancora l'analista di Carmignac che chiude: "L'incontro di domani della Fed lascia poco margine per le sorprese. La riunione di marzo e di giugno potrebbero essere caratterizzate da due ulteriori rialzi di 25 punti base (ossia piu' di quanto prezzato attualmente). Analogamente, anche nell'Eurozona il rischio sui tassi d'interesse a breve termine e' al rialzo".

Rbc BlueBay AM fa notare di aver percepito "un certo grado di preoccupazione all'interno del Fomc per il fatto che il rallentamento del ritmo dei rialzi dei tassi equivale a un allentamento della politica agli occhi del mercato. Da questo punto di vista, una mossa di 50 punti base al prossimo Fomc potrebbe essere un brutto colpo, anche se in realtà sembra che il presidente della Fed Jerome Powell e i suoi colleghi non abbiano intenzione di fare una tale sorpresa sconvolgendo i mercati. Ci sembra piu' probabile un rialzo di 25 punti base accompagnato da una retorica falco", prosegue Rbc BlueBay AM ritenendo che Powell "voglia assicurarsi di non dire nulla che possa essere preso a pretesto dagli investitori per far scendere i rendimenti dei Treasury o far salire gli asset di rischio, subito dopo il Fomc".

Tuttavia, "notiamo che il mercato si aspetta che i tassi raggiungano il picco appena sotto il 5% e che la Federal Reserve allenti due volte prima della fine dell'anno in corso, ma ci sono ampi margini per deludere queste proiezioni, a meno che non si verifichi un rallentamento molto piu' significativo dell'attivita' economica, che sarebbe comunque una cattiva notizia per gli utili societari e la qualita' del credito", spiega Rbc BlueBay AM.

Messa in cantiere la posizione della Fed, gli esperti di Rbc BlueBay AM ipotizzano che anche la Bce "esprimerà una valutazione relativamente da falco, quando giovedì prossimo aumenterà i tassi di 50 punti base. Sebbene il calo dei prezzi dell'energia stia chiaramente aiutando le prospettive dell'inflazione (così come le posizioni di deficit pubblico), l'inflazione core rimane elevata e potrebbe richiedere una politica monetaria restrittiva per diversi trimestri". Sul fronte di eventuali tagli dei tassi, infine, "riteniamo che siano possibili solo nel quarto trimestre, se la crescita avrà rallentato, il mercato del lavoro si sarà raffreddato e l'inflazione core si avvicinerà molto di più all'obiettivo del 2%".

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