Economia
Inflazione, Lagarde: "Al 2% entro il 2023. Ma Goldman vede 2 rialzi dei tassi
All'Europarlamento il presidente della Bce spiega che "le pressioni sui prezzi si calmeranno prima di radicarsi". Inflazione sarà sotto il 2% nel 2023
Lagarde ha spiegato che la Bce esaminerà come l'aumento dei prezzi dell'energia si trasmetterà all'economia e influirà sulle prospettive generali. "Due canali potrebbero essere in gioco, portando la dinamica dell'inflazione in direzioni diverse. Da un lato, l'aumento dei costi dell'energia può far salire i prezzi direttamente, aumentando il costo di produzione, e indirettamente, avendo effetti di secondo impatto sui salari. D'altro canto, possono avere un impatto negativo sui redditi delle famiglie e sui guadagni delle imprese, riducendo così l'attività economica e smorzando le prospettive di inflazione. In passato, l'area dell'euro e' stata particolarmente vulnerabile al secondo canale, poichè le impennate dei prezzi dell'energia hanno indebolito il potere di spesa delle famiglie e ridotto l'inflazione nel medio termine".
D'altra parte occorre tenere presente che le condizioni della domanda nell'area dell'euro "non mostrano gli stessi segnali di surriscaldamento che si possono osservare in altre grandi economie e ciò aumenta la probabilità che le attuali pressioni sui prezzi si calmino prima di radicarsi, consentendoci di raggiungere il nostro obiettivo del 2% nel medio termine".
Pur essendo in rialzo negli ultimi mesi, gli indicatori delle aspettative di inflazione a più lungo termine "sono coerenti con questa aspettativa". Le misure basate su sondaggi, indica agli eurodeputati la responsabile della banca centrale, indicano che l'inflazione tornerà al 2% entro il 2023 e resterà prossima a questo livello in seguito. Gli indicatori di mercato si stabilizzano intorno a livelli leggermente inferiori al 2%.
"Il solido ancoraggio delle aspettative di inflazione a lungo termine nell'area dell'euro è uno sviluppo rassicurante, che arriva dopo un lungo periodo in cui sono state contenute". In ogni caso Lagarde ha aggiunto che la situazione resta incerta e per questo "è più che mai necessario mantenere flessibilità e varie opzioni nella conduzione della politica monetaria. La nostra politica monetaria dipende sempre dai dati e questo è tanto più importante nella situazione che stiamo affrontando in questo momento. Resteremo attenti ai dati in arrivo e valuteremo attentamente le implicazioni per le prospettive di inflazione a medio termine".
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