Economia
Inflazione, schiaffo degli industriali: non firmano il documento sui prezzi
Gli industriali spiazzano l’esecutivo e non firmano il protocollo anti inflazione per bloccare i listini
Niente firma degli industriali sul protocollo salvaspesa sui prezzi
Una dichiarazione congiunta sul protocollo ‘salvaspesa’, nonostante l’industria si sia sfilata dal progetto, verrà siglata oggi, nel corso di una video-call alle 9.30. L’obiettivo, secondo quanto si apprende da fonti qualificate, è di arrivare a firmare un protocollo il prossimo 10 settembre. L’obiettivo è di ottenere un trimestre di prezzi calmierati per alcuni prodotti alimentari e di prima necessità. Ma, scrive la Stampa che parla di "schiaffo al ministro Urso", gli industriali spiazzano l’esecutivo e non firmano il protocollo anti inflazione per bloccare i listini.
"Pur non mettendo in dubbio la validità delle motivazioni che portano il governo, attraverso il Mimit, a promuovere interventi a sostegno del potere d'acquisto delle famiglie, Centromarca e Ibc hanno ritenuto non praticabile la sottoscrizione del protocollo" relativo al Trimestre anti-inflazione, hanno annunciato le due associazioni spiegando che la decisione di rinunciare all’accordo “è stata presa tenendo conto sia di aspetti sostanziali sia di valutazioni di carattere formale e giuridico”.
Federdistribuzione, invece, ha manifestato l’intenzione di andare avanti anche senza l’apporto dell’industria. “L’andamento negativo dei consumi, soprattutto nel comparto alimentare, continua a destare preoccupazione, facendo registrare un significativo calo dei volumi di vendita”, ha commentato Carlo Alberto Buttarelli, presidente di Federdistribuzione, per il quale “la Distribuzione Moderna sta collaborando con il Governo sul progetto di un ‘Trimestre anti-inflazione’, dichiarando la propria disponibilità a firmare un protocollo, su un paniere di prodotti a prezzi calmierati, che assumerebbe maggiore efficacia se condiviso anche con il settore della trasformazione industriale. Da mesi chiediamo all’industria di mostrare senso di responsabilità verso le famiglie, abbassando, laddove possibile, i propri listini di vendita. Ancora una volta - ha sottolineato - l’industria di trasformazione, sollevando argomentazioni pretestuose e strumentali, si dichiara indisponibile a sottoscrivere l’accordo. La Distribuzione Moderna, invece, conferma la volontà di continuare nella collaborazione con il Governo, per ricercare comunque possibili forme che consentano di contrastare l’inflazione, a tutela di famiglie e consumi”, ha concluso.