Economia
Intesa, la partita della presidenza. Patto di consultazione fra fondazioni
Spianata la strada a Profumo alla presidenza dell'Acri, secondo i rumors, il pallino è in mano al duo Guzzetti-Bazoli. Il n°1 della Cariplo smentisce e...
Se il rebus della presidenza dell'Acri è risolto e quello della Cariplo, stando alle parole di Giuseppe Guzzetti, è in via di risoluzione, rimane ancora senza risposta finale quello della presidente di Banca Intesa. L'assemblea del primo istituto di credito è fissata il 30 aprile e le liste devono essere presentate il 5 aprile. I rumors che circolano nella City milanese vedono la partita della presidenza di Intesa incrociarsi con quella dell'Acri (la nomina il 21 maggio) e con quella della successione in Cariplo (l'84enne presidente Giuseppe Guzzetti lascerà entrambe). Ricostruzioni che però lo stesso Guzzetti ha voluto smentire.
"Francesco Profumo (presidente della Compagnia Sanpaolo di Torino, ndr) sarà presidente dell'Acri e non c'entra niente" con la presidenza di Intesa Sanpaolo, ha puntualizzato infatti il numero uno della Fondazione Cariplo, attaccando chi "continua a inventarsi polemiche tra Torino e Milano che non giovano a nessuno, soprattutto a Torino" e in particolare "questa cosa di collegare la presidenza di Profumo, che è una presidenza che sta nelle cose, che sette-otto mesi fa in pour parler era già sul tavolo", con quella di Intesa. "Secondo voi c'è un rapporto tra la presidenza dell'Acri e quella di Intesa Sanpaolo?', ha chiesto retoricamente Guzzetti.
"La presidenza di Intesa è la presidenza del futuro di questa banca", ha proseguito, mentre per la presidenza dell'Acri "è naturale che andandosene il presidente della Fondazione Cariplo arrivi la Compagnia Sanpaolo". Compagnia Sanpaolo, ha chiosato poi, "sta all'avanguardia nel sistema Acri. E non è naturale che il presidente Profumo diventi presidente di Acri? Quindi smettano di scrivere che stiamo barattando. La mia cultura è molto diversa ed quella di lasciare un buon ricordo nelle istituzioni dove ho operato".
"Non è Torino o Milano - ha concluso poi tornando su Intesa - ma si tratta di scegliere quello che serve all'Acri e alla banca", quindi i futuri presidenti "possono essere due torinesi o due milanesi". I rumors vogliono che, acceso il disco verde a Profumo all'Acri, Guzzetti, secondo azionista di Intesa (con il 4,68%) dopo la Compagnia Sanpaolo, voglia mano libera per scegliere, assieme all'ex dominus di Intesa Giovanni Bazoli, il banchiere che potrebbe andare a sostituire il torinese Gian Maria Gros Pietro (economista che Messina ha designato lo scorso anno come vicepresidente vicario dell'Abi). Una poltrona su cui, sono sempre le indiscrezioni, il duo Guzzetti-Bazoli vorrebbe vedere o Massimo Tononi, attuale presidente di Cdp in quota fondazioni o il bocconiano Giovanni Gorno Tempini, che siede già in Cda del primo gruppo bancario e di cui, prima di un passaggio nella bazoliana Mittel e in Cdp, è stato responsabile della finanza e della tesoreria.
Stando alle parole di Profumo i giochi sono ancora aperti. "Stiamo avviando le procedure per fare un patto di consultazione. Dopo il patto di consultazione i soci cominceranno a incontrarsi, dopodichè vedremo", ha replicato l'ex ministro dell'istruzione del governo Monti a chi gli chiedeva se ci fossero novità nella procedura per il rinnovo dei vertici di Intesa Sanpaolo. Il patto di consultazione tra le fondazioni azioniste porterà alla definizione della lista di candidati per il nuovo Cda. Profumo non ha voluto fornire ulteriori dettagli, sottolineando che "ci sono dei dati sensibili alla Borsa tra cui ci sono anche questi".
"Abbiamo fatto un passo avanti - ha proseguito il numero uno dell'ente torinese - stiamo per fare il patto di consultazione tra tutte e cinque le fondazioni (Compagnia, Cariplo, Padova, Bologna e Firenze), che consentirà agli azionisti di cominciare a parlarsi". "E' molto importante che ci sia una lista compatta, abbiamo globalmente circa il 18% della banca - ha detto ancora - e per poter portarci dietro i fondi è necessario fare un'operazione corretta e dobbiamo farla con grande attenzione alle regole che sono cambiate rispetto al passato. Abbiamo cercato di capire come fare il patto perchè è la prima volta, è una nuova regola".
Profumo quindi ha ricordato che "prima si faceva una specie di patto di sindacato che veniva sciolto il giorno successivo. Ora invece ci chiedono il patto per incominciare a parlarci. Poi il patto di consultazione si trasforma in patto di sindacato e viene sciolto il giorno dopo". Profumo ha poi precisato il dettaglio degli appuntamenti in calendario: "L'assemblea è il 30 aprile, le liste devono essere presentate il 5 aprile, ma è necessario che noi siamo pronti dieci giorni prima perche' poi abbiamo il tema dei fondi. Il consiglio deve essere disegnato da tutti. Noi diamo le nostre indicazioni dieci giorni prima in modo che gli altri possano allinearsi rispetto a questo processo".
"I consiglieri sono 19, di cui 14 della lista di maggioranza e 5 di minoranza. Aspettiamo ancora i requisiti della Bce, che sono più stringenti sia per la persona sia per il mix di competenze. Non sarà semplicissimo - ha concluso Profumo - perché dovremo fare una prevalutazione dei candidati, sennò rischiamo di fare disastri".