Intesa porta via le le polizze a Generali.Le linee del nuovo piano industriale
Wealth management e gestito con focus in Cina, polizze Danni e banca online con ulteriori tagli dei costi. Le direttive del nuovo piano industriale di Intesa
di Andrea Deugeni
@andreadeugeni
Tre direttive di sviluppo per rafforzare ancora Banca Intesa nel wealth management, completare lo sviluppo nel mercato delle polizze a 360° grandi e proiettarla sempre di più al di fuori dei confini nazionali. Mentre la prima banca italiana per capitalizzazione di Borsa viene spesso citata dagli asset manager internazionali come titolo da comprare in un'Europa dalle buone prospettive per l'equity che nei prossimi mesi si gioverà anche della normalizzazione della politica monetaria da parte della Bce, il Ceo Carlo Messina dà delle anticipazioni del prossimo piano industriale che vedrà la luce nel primo trimestre del 2018.
In una doppia intervista al quotidiano francese Les Echos e a quello tedesco Borsen-Zeitung, il banchiere romano, al settimo anno alla guida del gruppo, ha spiegato in maniera compiuta i punti principali della nuova strategia che consentiranno a Ca' de Sass di continuare a garantire in futuro agli azionisti "alti dividendi", dopo aver pagato 10 miliardi di euro di cedole in contanti" negli ultimi quattro anni.
Il primo asse del nuovo piano industriale di Intesa Sanpaolo si chiama wealth management, grande driver di crescita per i ricavi da commissioni, voce in cui il gruppo, ha spiegato Messina, si classifica subito dopo i colossi elvetici Ubs e Credit Suisse e anche nel rapporto costi/ricavi (al 48%) è secondo solo alla spagnola Santander.
Dopo "aver già convertito 80 miliardi di euro di semplice risparmio in attivi gestiti", Messina punta ad "aumentare l'impronta sul risparmio gestito di altri potenziali 200 miliardi di euro circa", fissando nel piano il target di conversione di "un centinaio di miliardi di euro".
Per far questo, Banca Intesa spingerà l'acceleratore sull'asset management non soltanto in Italia "Paese che dispone di un potenziale di risparmio superiore alla media", ma anche all'estero e in particolare in Cina, dove Intesa Sanpaolo ha acquisito il 15% di Bank of Qingdao, mentre la controllata Eurizon Financial Group detiene il 49% di Penghua Fund Management. Si tratta di una delle maggiori società di asset management nel Paese che gestisce un patrimonio salito in due anni da 20 a 80 miliardi di euro.
"Pochi mesi fa abbiamo anche fondato la nostra prima società di wealth management in Cina, Yi Tsai, a Qingdao", ha ricordato. Questa è focalizzata sulla distribuzione di prodotti finanziari ed è controllata al 100% dal gruppo italiano . "Vediamo un elevato potenziale di capacità di risparmio in Cina e in futuro vogliamo aprire nuove filiali in tutto il Paese", ha spiegato infatti Messina.
Accantonata l'operazione Assicurazioni Generali, "l'altro asse principale" riguarda invece il ramo assicurativo danni, business in cui Intesa, dopo esser "passata dal quindicesimo posto di qualche anno fa al primo posto odierno nel Vita", punta a "diventare uno dei cinque primi attori del segmento delle polizze rischio in Italia contro il quindicesimo posto che ricopriamo attualmente", ha specificato il banchiere. Un obiettivo che richiederà "soprattutto investimenti nel personale", magari riconvertendo, come fatto anche in passato, il personale dislocato sulla rete della Banca dei Territori soggetta alla "chiusura di alcune agenzie bancarie".
Il ridimensionamento della rete sarà conseguenza del terzo driver di crescita della banca. Ovvero "la digitalizzazione e lo sviluppo della banca online che abbiamo appena comprato, Itb - ha spiegato ancora Messina - che è denominata la banca dei tabaccai poichè si appoggia a una rete di 22.000 tabaccai che potrebbe arrivare a 40.000. L'abbiamo ribattezzata Banca 5 dal momento che offriremo cinque semplici prodotti attraverso quella che è una vera e propria banca di prossimità".
Messina ha dalla sua i numeri, numeri che in questi sette anni in cui ha preso in mano le redini del gruppo dopo la gestione Passera hanno consentito a Intesa di superare la rivale UniCredit come prima banca italiana, senza mai dover chiedere un euro ai soci.
La strada è segnata. "I risultati del primo trimestre - ha concluso infatti - confermano che il nostro business model è vincente. Ormai siamo dei veri esperti di gestione patrimoniale europea e disponiamo della prima rete retail italiana. Il nostro livello di solvibilità e la nostra gestione dei costi ci consentono di figurare tra i migliori in Europa. I nostri risultati operativi sono tra i più elevati se considerati rispetto alle banche più simili alla nostra. E' un business model sostenibile che si fonda sulla forza del risparmio degli italiani. Al momento gestiamo 860 miliardi di euro di cui 320 miliardi di attivi".