Economia
Investindustrial, Bonomi si prende anche Morgan.L'auto piace al private equity
In questi anni non si contano, in Italia e nel resto del mondo, M&A nell’automotive che hanno avuto per protagonisti i maggiori operatori di privare equity
L’appetito vien mangiando: dopo l’investimento in Austin Martin (e Ducati), Investindustrial, il fondo di private equity di Andrea Bonomi, ha fatto sapere di aver raggiunto un accordo per acquisire la maggioranza di Morgan Motor Company, casa automobilista di auto sportive con 100 anni di storia alle spalle che ha chiuso il 2018 con ricavi per 33,8 milioni di sterline e un utile netto di 3,2 milioni. L’investimento (non è stata fornita il controvalore dell’operazione, il cui perfezionamento è atteso entro aprile) sarà realizzato senza ricorrere a indebitamento finanziario e Morgan vanterà un saldo netto di cassa positivo al closing dell’operazione.
A scanso di equivoci una nota precisa che l’investimento “viene effettuato da un fondo separato (e con una strategia distinta) da Investindustrial V Lp”, ossia il fondo a cui fa capo il controllo la quota in Aston Martin Lagonda Global Holdings. Commentando l’investimento, lo stesso Andrea Bonomi ha sottolineato di vedere “ampi margini di crescita internazionale” per la società acquisita, “nel rispetto della tradizionale artigianalità che rappresenta il cuore pulsante della Morgan Motor Company. Concordiamo con la famiglia Morgan nel ritenere che l’ingegneria e i marchi d’oltremanica siano unici e occupino una posizione importante nel panorama internazionale”.
Quello del settore auto (al pari delle infrastrutture per trasporti) è del resto un comparto che piace molto ai fondi di private equity come confermano gli oltre 59 miliardi di dollari di controvalore delle operazioni condotte solo nei primi nove mesi dello scorso anno. Oltre che grandi marchi, come nel caso di Investindustrial, molti fondi puntano su produttori di parti per auto di piccole o medie dimensioni, leader della propria nicchia di mercato, anche italiani.
Tra i singoli fondi Charme Capital Partners, società d’investimento che fa capo alla famiglia Montezemolo, col fondo Charme III ha scommesso nel 2016 su JD Classics, leader di mercato nel restauro, commercializzazione e gestione di auto d’epoca sia stradali che da competizione nel Regno Unito. L’anno successivo, insieme ad Ima, ha invece rilevato la maggioranza di Atop Spa, società fondata nel 1993 in provincia di Firenze tra le società leader a livello mondiale nella realizzazione di innovativi macchinari e linee automatiche per la produzione di statori e rotori per motori elettrici.
Sempre nel 2017 IDeA Alternative Investments (famiglie Boroli-Drago) attraverso il fondo Idea Corporate Credit Recovery I si è comprata il 70% del produttore di componentistica freni Util Industries (sulla base di un enterprise value di circa 90 milioni), rilevando la maggioranza delle quote di Investitori Associati Sgr e Wise Sgr, che fin dal 2003 avevano investito in Utili Industries rispettivamente 56,9 e 8 milioni di euro.
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