Economia

Investindustrial, Bonomi si prende anche Morgan.L'auto piace al private equity

In questi anni non si contano, in Italia e nel resto del mondo, M&A nell’automotive che hanno avuto per protagonisti i maggiori operatori di privare equity

Il Mandarin Capital Partners di Alberto Forchielli ha invece rilevato nel marzo 2016 col fondo Mcp II, si disse per una cifra attorno ai 12 milioni, il 27% della torinese Marval, fino a quel momento controllata dalla famiglia Marchiando rimasta nel capitale come socio di minoranza. Azienda di nicchia specializzata nella lavorazione meccanica di particolari per il comparto automotive, Marval vantava e vanta tuttora un portafoglio clienti che spazia da Fca a Lamborghini e Brembo per prodotti come testate cilindri, scatole cambio e forcelle.

FCA Plants Melfi 02 ThePlant 05c Montaggio
 

Nell’ottobre 2018 le quote del fondo di Forchielli sono poi state rilevate da Hat Orizzonte Sgr (attraverso il fondo Technology & Innovation) e dal Fondo Italiano d’Investimento. Quadrivio Private Equity III, fondo che fa capo all’omonima Sgr controllata da Alessandro Binello e Walter Ricciotti, ha invece comprato nell’ottobre 2017 il 60% di Tfm Holding, a cui fa capo Tfm Automotive & Industry, tra i leader europei nella produzione di componenti meccanici di precisione di alta gamma per i settori automotive, oil&gas e biking fondata nel 1969 a Padova da Paolo Marcolin.

Guardando a fondi esteri, l’americano Sun Capital Partners ha puntato sulla tedesca Flabeg (un produttore di vetri e display per auto) e sulla francese Flexitech, il principale progettista e fornitore globale di prodotti per tubi freno ad alta qualità per l’industria automobilistica.

Dei “big”, tra il 2013 e il 2015 Bain Capital aveva completato un’acquisizione da 2 miliardi di dollari circa, quella di TI Automotive, per poi costituire un polo europeo nella distribuzione di pneumatici rilevando società come Fintyre in Italia e Reiff in Germania. Nel novembre dello scorso anno ha infine acquisito la partecipazione di maggioranza del distributore statunitense di gomme aftermarket e ricambi DealerTire, subentrando a Lindsay Goldberg Llc che era entrata in DealerTire a fine 2014. Un altro colosso del private equity come KKR ha invece rilevato per 4,5 miliardi di dollari nel 2017 la giapponese Calsonic Kansei, uno dei principali fornitori mondiali di componenti automobilistici quali sistemi di cockpit, termici, di scarico e prodotti elettronici avanzati usati tra l’altro dal gruppo Nissan Motor.

La stessa Calsonic Kansei ha poi rilevato l’anno successivo Magneti Marelli dal gruppo Fiat Chrysler Automobiles (Fca) per 6,2 miliardi di euro. Nel frattempo KKR era impegnata, tra l’altro, a completare l’acquisizione delle attività relative a componenti automobilistici del gruppo coreano Ls Automotive (che tra i suoi clienti ha Hyundai Motor, Continental e Delphi) per 943 milioni di dollari.

Insomma: che si tratti di operazioni relative a produttori di nicchia o grandi marchi, italiani o mondiali, il settore automotive continua da anni ad attrarre l’interesse dei capitalisti di ventura e dei loro fondi di private equity. Cosa non inusuale, trattandosi di un comparto industriale maturo che richiede oltre che adeguate competenze tecniche anche capitali consistenti per cercare di sfruttare economie di scala o per sostenere piani di espansione ambiziosi.

Luca Spoldi