Economia

Invitalia, maxi-investimento e contratto di sviluppo per l'agroalimentare.

Eduardo Cagnazzi

Potenziate le produzioni di conserve vegetali di Alfonso Sellitto, Con.Sar, Di Leo Nobile, La Torrente, Calispa, e De Clemente. Previste anche nuove assunzioni

Un investimento di oltre 47 milioni di euro per potenziare la produzione di conserve di pomodoro e introdurre nuove linee per la produzione di legumi. È quello messo in campo da sei aziende agroalimentari della provincia di Salerno, che agiscono in rete per migliorare l’offerta ed essere più competitive sui mercati nazionali e internazionali: Alfonso Sellitto, Con.Sar., Di Leo Nobile, La Torrente, Calispa e De Clemente Conserve.

L’operazione di rilancio avviene con il supporto di Invitalia che, su 47,4 milioni di investimenti complessivi, concede 23,7 milioni di contributo a fondo perduto attraverso il Contratto di sviluppo, che prevede anche un cofinanziamento di 10,9 milioni concesso dalla Regione Campania. Quest’ultima, insieme a Invitalia, ha firmato un apposito Accordo di Sviluppo con il Ministero dello Sviluppo Economico, visto il rilevante impatto dell’investimento sulla competitività del sistema produttivo locale.

Il piano di crescita e modernizzazione coinvolge tre stabilimenti a Mercato San Severino e altri tre a Fisciano, Castel San Giorgio e Sant’Egidio del Monte Albino. Grazie a nuovi impianti e macchinari i siti produttivi compiranno un balzo tecnologico con innovazioni conformi al piano Industria 4.0. È anche previsto un progetto di ricerca e sviluppo, con spese per 3,4 milioni sugli oltre 47 totali, per la produzione di un nuovo prodotto a base di pomodoro di elevata qualità e a minor impatto ambientale, caratterizzato da un elevato valore nutrizionale, con un alto contenuto di antiossidanti, fibre vegetali e acidi grassi essenziali, da utilizzare in particolare nel settore del “baby food” e nella ristorazione di eccellenza.

Complessivamente verranno creati 49 nuovi posti di lavoro: 19 a Mercato San Severino, 15 a Fisciano, 7 a Castel San Giorgio e 8 a Sant’Egidio del Monte Albino.

Il progetto consentirà alle sei aziende di far fronte con più efficienza alla consistente richiesta di mercato: l’Italia è il secondo trasformatore al mondo di pomodoro dopo gli USA e rappresenta quasi il 14% della produzione mondiale e il 50% di quella europea. Il fatturato generato dall’export nel 2018 si attesta su 1,6 miliardi di euro. Anche la produzione di legumi segna un trend crescente: in Italia nel 2018 ne sono state prodotte 382.927 tonnellate (+ 7% rispetto al 2017). Per i prossimi cinque anni si prevede un aumento del consumo di legumi del 27%.

“Questo investimento - afferma l’amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri- conferma la nostra attenzione per il settore agroalimentare campano. Attraverso il Contratto di Sviluppo, che offre tempi certi e un iter semplificato, siamo in grado di sostenere con efficacia le imprese del Mezzogiorno che agiscono in una logica di rete e investono per elevare gli standard produttivi e assumere nuovo personale”.

“Il contratto di sviluppo ‘Pomoin’ -sottolinea a sua volta Alfonso Sellitto, amministratore unico dell’omonima azienda- è un’importante opportunità per le imprese partecipanti e per il territorio che rappresentano. Il progetto consente di mettere in comune risorse di conoscenza e di promuovere servizi strategicamente interconnessi, con l’obiettivo di generare una più qualificata e rilevante presenza sui mercati esteri, un miglioramento qualitativo dell’offerta (conserve vegetali della linea rossa e verde), anche in termini di visibilità, e una più veloce diffusione dei risultati dell’innovazione, sostenendo in tal modo l’incremento del livello di performance dei partecipanti”.