Economia

Istat, inflazione a giugno all'8%: si torna al 1986. Famiglie in difficoltà

L'aumento è di 1,2% su base mensile. Pesano non solo i beni energetici ma anche quelli alimentari e i servizi. Per le famiglie meno abbienti vale il 9,8%

Istat, l'inflazione galoppa. Dati così non si registravano da 36 anni

Nel mese di giugno 2022 l'Istat stima che l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri un aumento dell'1,2% su base mensile e dell'8% su base annua (da +6,8% del mese precedente), confermando la stima preliminare. Secondo i dati definitivi di giugno resi noti oggi dall'Istat, l'inflazione sale, confermando la stima preliminare. L'accelerazione dell'inflazione nel secondo trimestre del 2022 è determinata in buona parte dai beni energetici ma coinvolge anche beni come gli alimenti e, in misura più contenuta, i servizi.

Poiché i beni incidono in misura maggiore sulle spese delle famiglie meno abbienti, e i servizi pesano invece di più su quelle più agiate, la crescita dell'inflazione segna valori più elevati per le famiglie con minore capacità di spesa. Nel secondo trimestre 2022 l'impatto dell'inflazione, misurata dall'IPCA, (l'indice dei prezzi al consumo armonizzato per i Paesi dell'Unione Europea) è più ampio sulle famiglie con minore capacità di spesa rispetto a quelle con livelli di spesa più elevati. Per loro passa dal +8,3% del primo trimestre al +9,8% del secondo trimestre, mentre per quelle più abbienti accelera dal +4,9% al +6,1%. Pertanto, il differenziale di classe si amplia a 3,7 punti percentuali. Livelli così non si registravano dal 1986.