Economia

Ita, 1147 cause di ex dipendenti Alitalia. Lufthansa: "Noi non li risarciamo"

Possibile l'assunzione da parte dei tedeschi anche di chi è in causa con lo Stato, ma i milioni di indennizzo non devono essere a carico del compratore

Ita, Lufthansa chiede garanzie giudiziarie. Trattativa in salita

La trattativa per la cessione di Ita Airways a Lufthansa si complica. I tedeschi, infatti, sono in allarme per le vertenze degli ex dipendenti Alitalia che chiedono l’assunzione. Ora - si legge su Repubblica - c’è un macigno sulla strada della vendita. La compagnia tedesca è spaventata dalle oltre 1.147 cause di lavoro che pendono sulla testa di Ita. Sono le cause che - tra Roma, Milano e alcuni tribunali esteri - hanno intentato i dipendenti di Alitalia in cassa integrazione. Persone decise ad essere assunte dal nuovo vettore tricolore (che è Ita, appunto). La tesi dei ricorrenti è chiara: Ita non sarebbe una società del tutto nuova, come vuole far credere. Al contrario, opererebbe in continuità con Alitalia. Quindi dovrebbe farsi carico dei suoi ex dipendenti.

Durante la trattativa con il ministero dell’Economia - prosegue Repubblica - Lufthansa è stata chiara. Chiede che lo Stato accantoni e metta da parte decine e decine di milioni per risarcire i dipendenti di Alitalia vincitori delle cause (eventualmente) in uno dei tre gradi di giudizio. La richiesta di Lufthansa allarma il ministero dell’Economia che ha preso una prima contromisura. Ha suggerito a Ita un cambio nelle relazioni sindacali. Lufthansa adesso lascia intendere ai sindacati che anche persone in causa contro Ita potranno essere assunte nel 2023, quando il vettore recluterà oltre 1200 persone tra comandanti, piloti e assistenti di volo. Cadrà, così, la pregiudiziale che finora era in campo. Finora non veniva assunto in Ita chi era in lite giudiziaria. Potrebbe essere una svolta nella trattativa o rivelarsi un ennesimo boomerang per la compagnia di bandiera italiana.