Economia

L’Europa più che mai ha bisogno dello spazio

A pochi giorni dalle elezioni europee l’appello dei leader del settore aereospaziale: “Solo un'Europa unita e coesa può affrontare le sfide che ci aspettano”

Arriva a meno di una settimana dal voto per le europee l’appello che reca la firma di Giulio Ranzo, CEO Avio, André-Hubert Roussel, CEO ArianeGroup, Pierre Godart, CEO ArianeGroup Germania Stéphane Israël, CEO Arianespace: “Vogliamo uno spazio sostenibile per garantire ai nostri figli un futuro sostenibile sulla Terra. Per questo serve avere un'Europa unita"

Sono Giulio Ranzo, CEO di Avio, André-Hubert Roussel, CEO di ArianeGroup, Pierre Godart, CEO di ArianeGroup Germania e Stéphane Israël, CEO di Arianespace  a firmare l’appello per un’Europa sempre più forte e unita nel settore spaziale : “I nuovi vettori europei Ariane 6 e Vega C decolleranno il prossimo anno dal Centro Spaziale Europeo nella Guyana francese (Sud America). Il successo di questi due progetti mostra il dinamismo del nostro settore spaziale e apre un nuovo capitolo dell'epopea dei lanciatori europei. Ariane, dalla prima missione nel Dicembre 1979, ha effettuato 247 lanci, portando in orbita 445 satelliti. In futuro, Ariane continuerà a essere costruito dal consorzio di 13 Paesi europei, con Francia, Germania e Italia come contributori principali. Vega, il razzo per carichi leggeri della famiglia di vettori europei, ha iniziato a operare nel 2012 realizzando il record mondiale di 14 voli consecutivi di successo portando in orbita 28 satelliti. La crescita della popolazione mondiale e l'intensificazione dei flussi migratori, le nuove tecnologie, le sfide portate dal surriscaldamento del pianeta, l’azzeramento del ‘digital divide’ e la diffusione globale ‘dell’Internet of Things’ porteranno, in pochi anni, ad uno sviluppo esponenziale della domanda di accesso allo spazio.  Per tutte queste ragioni l’Europa, con una lunga tradizione nel settore, deve governare un accesso allo spazio affidabile e sostenibile economicamente. Per farlo, però, ha bisogno di trasformarsi e accelerare il passo. Tra poche settimane i cittadini europei eleggeranno i loro rappresentanti parlamentari, scegliendo quale Europa vogliono per i prossimi cinque anni: un'Europa audace e innovativa; o un'Europa stagnante e priva di ambizioni. L'industria spaziale è un modello per l’Europa. Molto prima che l'Unione Europea adottasse una politica spaziale nel Trattato di Lisbona del 2007, infatti, diversi Paesi europei fecero squadra attraverso l'Agenzia Spaziale Europea (ESA) per garantire un accesso allo spazio indipendente. I Programmi Ariane e Vega sono Il risultato di questo incredibile lavoro, frutto delle competenze tecnologiche, dell’ingegno europeo e della capacità di lavorare insieme che hanno portato alla leadership europea nelle missioni per i satelliti scientifici e di telecomunicazioni, osservazione della terra e navigazione. L’Industria europea dello spazio conta oggi più di 40.000* persone altamente qualificate che devono reggere la concorrenza di USA e Cina che possono beneficiare di bilanci civili e militari in continua crescita in un mercato spaziale che triplicherà nei prossimi vent'anni. Perciò chiediamo ai futuri membri del Parlamento Europeo che dovranno approvare il budget spaziale europeo per il prossimo decennio e ai Paesi membri dell'ESA (che si incontreranno a Siviglia a fine anno) di decidere il percorso per i lanciatori Ariane e Vega. Continuiamo insieme nell'impegnarci per l'accesso allo spazio indipendente per l'Europa, e nel rimanere pionieri nella conquista dello Spazio! Solo un'Europa unita e coesa può affrontare le sfide che ci aspettano. Il programma Galileo ci permette di avere il migliore sistema di posizionamento satellitare del mondo; il programma Copernicus della Commissione Europea è il maggior fornitore mondiale di dati sull'osservazione della Terra. Continuiamo a usare lo Spazio per migliorare la vita sulla Terra e troviamo i fondi necessari per assicurare il successo di Ariane 6 e Vega C e per progettare la prossima generazione di lanciatori del 21° secolo. Anche l’Industria però deve fare la sua parte, organizzandosi in modo più flessibile ed efficiente per competere sui mercati internazionali, lavorando insieme ai Paesi europei e alle loro agenzie spaziali, favorendo la competitività dei nostri lanciatori. Vogliamo uno spazio sostenibile per garantire ai nostri figli un futuro sostenibile sulla Terra. Per questo serve avere un'Europa unita nelle diversità che è pronta ad affrontare con coraggio le sfide di domani a livello globale”.