Economia

L’oro del futuro nelle mani di pochi paesi, primo fra tutti la Cina

di Daniele Rosa

Litio, cobalto, tungsteno, nichel e alluminio, preziosi e nelle mani di pochi produttori

Oro del futuro, minerali preziosi e in mano a pochi produttori

 

Quando aggiorniamo una mail, mettiamo un like su Instagram o FB o inviamo un sorridente “emoticon” consumiamo qualcosa di prezioso più dell’oro. Materie prime poco conosciute come vanadio, tungsteno, germanio, antimonio, litio, cobalto, rame , argento e nichel. Per il nostro cellulare , ad esempio, servono tra i 30 e i 120 minerali estratti nel pianeta. E la transizione ecologica del mondo passa anche attraverso questi minerali. Lo ha capito bene Joe Biden che ha fatto approvare un anno fa l'Inflation Reduction Act (IRA), un disegno di legge sul clima, che mira a favorire la transizione verso un'economia a basse emissioni attraverso agevolazioni fiscali e sussidi e una legge per incentivare  incentivi la produzione di semiconduttori (CHIPS). Molti di questi minerali ( con forte resistenza termica e superconduttività) servono ad un futuro sostenibile, nei veicoli elettrici, nelle turbine eoliche e nei pannelli fotovoltaici.

Oro del futuro, triplicata la domanda di litio, cobalto e nichel

Tra questi il ​​litio, che negli ultimi 4 anni ha triplicato la sua domanda, o il cobalto (+70%), o il nichel (+40%) in tutto il mondo. L’obiettivo per il 2050 dovrebbe essere di emissioni nette zero. In questo contesto la richiesta di materiali preziosi come  rame, litio, nichel, cobalto e neodimio dovrebbe crescere di 3,5 volte entro il 2030 (30 milioni di tonnellate). Crescerà così in maniera esponenziale la richiesta di materiali come litio, cromo, cobalto, titanio, selenio e magnesio. Ci potrebbe essere, inoltre, una richiesta di esperti minerari pari a oltre 500000 persone. Sarà necessaria tanta energia e tanta acqua per produrre e raffinare.