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Economia
L'Ue investe 800 mln nelle armi tra raggi laser, robot e missili

Bisogna solo sperare che l’economia degli armamenti UE non droghi l’economia generale europea più di quanto già lo stia facendo, come accade negli Stati Uniti, in cui il complesso militare-industriale ha bisogno di fare sempre nuove guerre nel mondo per poter “consumare” quelle armi e produrne di nuove.

Il sistema di produzione di armamenti è sempre più articolato costoso e invasivo, garantendo introiti, investimenti e carriere importanti. E’ diventato parte integrante del modello di sviluppo di interi Paesi. Le aziende della difesa e sicurezza poi, diversamente da altri settori, vedono un controllo governativo più importante, visto che lo Stato è il primo committente diventando un sistema di lavoro per milioni di persone. Ne sa qualcosa il presidente della UE Ursula von der Leyen che è stata ministro della Difesa tedesco dal 2013 al 2019. Si costruiscono armi per non avere come player solo gli USA e la Gran Bretagna.

Intanto Roma dichiara che "L'Italia non intende usare i fondi del PNRR per produrre armi". Lo affermano, interpellate dall'ANSA, fonti di Palazzo Chigi aggiungendo che "l'Italia, in coordinamento con gli alleati, sostiene l'Ucraina sul piano politico e militare. Il Governo è favorevole al rafforzamento della capacità dell'industria della Difesa europea, spiegano, anche nell'ottica di una maggiore autonomia strategica della UE. L'Italia è favorevole ad un uso flessibile dei fondi europei, compresi quelli del PNRR, ma quest'ultimo è uno strumento di investimento strategico e non un veicolo per finanziare la produzione di munizioni o armamenti".

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