Economia
Voli, crisi delle compagnie low cost in Italia: rotte dimezzate al Sud
Nel 2024 le compagnie low cost fanno un decisivo passo indietro tagliando oltre 2 milioni di sedili rispetto al 2023
Il declino delle compagnie low cost in Italia. Che cosa sta succedendo?
Negli ultimi anni, le compagnie aeree low cost hanno rivestito un ruolo centrale nel mercato dei voli interni in Italia. Nel 2024, tuttavia, si registrerà un cambiamento significativo: ridurre l'offerta di oltre 2 milioni di sedili rispetto all'anno scorso. È quanto riporta il Corriere della Sera sulla base dei dati forniti dalla piattaforma specializzata Cirium Diio. Questa contrazione è particolarmente evidente nel netto ridimensionamento dei voli da parte di Wizz Air e nella quasi totale sparizione di Vueling dalle rotte nazionali. Il fenomeno si manifesta con maggiore intensità nelle regioni del Sud, come Calabria e Sicilia, aggravando ulteriormente il problema storico di scarsa connettività aerea in queste zone d'Italia, un tale calo sarebbe stato ancor più significativo senza l'espansione operata dai vettori nazionali come Ita Airways e Aeroitalia.
Le compagnie aeree low cost stanno riorientando la loro strategia, concentrandosi maggiormente sulle rotte che collegano l'Italia con il resto dell'Europa, piuttosto che sui collegamenti interni. Questo mutamento strategico, sostenuto dalle recenti cifre di investimento, potrebbe avere ripercussioni sulle tariffe aeree, in risposta a un aumento previsto della domanda rispetto all'anno precedente. In un'intervista rilasciata al Corriere, dirigenti di alcune di queste compagnie low cost hanno evidenziato le ragioni economiche dietro questa decisione. Secondo loro, operare in Italia è relativamente più costoso rispetto ad altri paesi europei, in particolare a causa delle tasse aggiuntive, come l'addizionale comunale che ammonta ad almeno 6,5 euro per passeggero. Di conseguenza, il mercato interno italiano, per la maggior parte dell'anno, si rivela meno redditizio rispetto ai collegamenti internazionali, spingendo così le compagnie a modificare la loro strategia di rotte aeree.
Dall'inizio del 2024, si è registrata una lieve diminuzione del 0,6% nell'offerta di posti aerei sui collegamenti interni in Italia, con un totale di 32 milioni di posti disponibili dal 1° gennaio al 30 settembre, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Questi dati, forniti da Cirium, indicano una riduzione non in linea con le tendenze globali, considerando che l'IATA (International Air Transport Association) prevede un aumento record dei passeggeri a livello mondiale per l'anno in corso. Questa contrazione, sebbene marginale, rivela una strategia deliberata da parte di molte compagnie low evidenziando una potenziale riallocazione delle risorse verso mercati più redditizi o a maggiore crescita, al di fuori del contesto domestico italiano.
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Tra i principali attori del settore, Ryanair, pur mantenendo la posizione di primo vettore in Italia, ha registrato una contrazione del 7% nei posti in vendita durante i primi nove mesi del 2023 rispetto all'anno precedente. Al contrario, Ita Airways ha aumentato la propria offerta di quasi il 9%, posizionandosi al secondo posto. Altri vettori come easyJet (-9%), Aeroitalia con un impressionante aumento del 93% e Volotea, hanno presentato variazioni significative. In particolare, Wizz Air ha ridotto del 45% la disponibilità dei posti, tagliandone circa 840 mila.
La quota dell'offerta delle compagnie low cost straniere sui voli nazionali è scesa dal 67% del 2023 al 60% nei primi nove mesi del 2024. Parallelamente, le compagnie hanno incrementato di quasi 8 milioni i posti sui collegamenti tra l'Italia e il resto dell'Europa. Ryanair ed easyJet hanno aumentato del 7% l'offerta internazionale, mentre Wizz Air e Volotea hanno registrato un incremento di circa il 30%. Al contrario, Vueling ha segnato solo un modesto +1%, con una drastica riduzione dell'89% rispetto al periodo gennaio-settembre 2019.
In particolare, nel Sud Italia si è verificata una significativa diminuzione delle compagnie low cost, soprattutto in regioni come la Calabria, la Sicilia, la Sardegna e la Puglia, dove si è assistito a un calo dell'80% dell'offerta dei voli nazionali da e per queste aree.
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LA DICHIARAZIONE DI RYANAIR
Ryanair fa sapere che "non sta riducendo i voli in Italia nel 2024. Al contrario, RYR aumenterà i posti in Italia di circa il 10%. Il nostro programma completo per la Summer ‘24 non è ancora completamente caricato a causa dei ritardi nelle consegne dei Boeing. Prevediamo di finalizzare il nostro programma S24 per l'Italia entro metà febbraio e ci aspettiamo che porti a una crescita del traffico del 10% da parte di Ryanair in Italia nel 2024. Mentre altri si stanno ritirando dall'Italia, Ryanair sta crescendo e collaborando strettamente con il Governo e le Regioni per investire in nuovi aerei, nuove rotte, nuovi posti di lavoro e speriamo in uno o addirittura due nuove basi in Italia nel 2024."