Economia
La tecnologia di Urbei per smaltire i rifiuti organici. Un impianto a Napoli
Costo dell'opera 22 milioni di euro. Vartuli: "Previsti ampi margini di recupero attraverso il conferimento e l'incentivazione per la produzione di biometano"
Arriva da Urbei, società specializzata in progettazione, costruzione e gestione di impianti biogas per il trattamento della frazione organica dei rifiuti solidi urbani, la soluzione per lo smaltimento dei rifiuti in Italia. Una soluzione che la società guidata da Luigi Vartuli (nella foto) adotterà a Napoli, dove l’emergenza rifiuti è cronica, appena sarà completato l’iter amministrativo per la realizzazione di un impianto chiavi in mano della potenza pari a 250 Nmc/h in località San Pietro a Patierno. Con un costo complessivo di 22 milioni di euro, con ampi margini di recupero dell’investimento iniziale, attraverso il conferimento e l’incentivazione prevista per la produzione di biometano, l’impianto - la cui progettazione è partita nel 2015- andrà a rispondere alla domanda infrastrutturale del territorio in materia di smaltimento. Localizzato in un’area idonea dal punto di vista urbanistico, compresa tra l’aeroporto di Capodichino, la tangenziale e il cimitero cittadino, è caratterizzato da un sistema di contenitori anaerobici in cui la frazione organica è trattata per produrre biocompost e gas metano, convogliato direttamente in rete o liquefatto.
“La tecnologia applicata -sottolinea Vartuli- non prevede alcun tipo di combustione e rilascio di sostanze nell’atmosfera, con grandi vantaggi ambientali ed economici. Non solo riesce a togliere volume alla discarica ma il biocompost può essere utilizzato come concime per piante o colture intensive sotto serra mentre il metano andrebbe ad alimentare il circuito sempre più in sviluppo dell’autotrazione”.
Sfruttando i meccanismi dell’economia circolare, inoltre, la struttura, dotata anche di impianto fotovoltaico per le sue esigenze energetiche, è in grado di riutilizzare la CO2 prodotta nel processo anaerobico combinandola con idrogeno, per ottenere la produzione ulteriore di metano.
“In un contesto problematico l’iniziativa proposta andrà a fornire un importante contributo al problema dello smaltimento dei rifiuti organici. L’azienda è interessata a interloquire con l’amministrazione con l’obiettivo di garantire il costante ed ininterrotto funzionamento dell’impianto, anche con l’obiettivo di collaborare alla gestione dello stesso”.
Secondo stime della Commissione europea, in un modello di economia circolare, basato sulla razionalizzazione del ciclo produttivo, sull’innovazione spinta e sul recupero degli scarti, il risparmio di materie prime per l’industria europea nel 2025 potrebbe essere almeno del 14% a parità di produzione, una percentuale equivalente a circa 400 miliardi di euro, mentre per l’Italia i benefici possono essere misurati in 12 miliardi di euro. Parte di questa cifra potrebbe arrivare proprio dallo sfruttamento, in loco, dei rifiuti prodotti in Sud Italia.
L’impianto è una risposta concreta ad un’emergenza rifiuti che solo in Campania costa centinaia di migliaia di euro al giorno per il conferimento in strutture extraregionali (in Nord Italia esistono circa 1.200 impianti del genere a fronte delle poche decine realizzati nel Mezzogiorno).