Disoccupazione, torna a salire a giugno.Contratti a termine al massimo storico
Calano gli occupati ma scendono anche gli inattivi. Record per i contratti a termine. Risale la disoccupazione giovanile
Battuta d'arresto per il mercato del lavoro a giugno. Secondo i dati diffusi dall'Istat il tasso di disoccupazione, cioè il numero di persone che cercano un impiego sul totale della forza lavoro, è aumentato di due decimi di punto salendo al 10,9%. A giugno il nuovo aumento della disoccupazione si accompagna a una riduzione del tasso delle persone a lavoro (al 58,7%, -0,1 punti percentuali) e a un calo dell'inattivita' (al 33,9%, -0,1 punti), che "si mantiene sul minimo storico". Le persone che non risultano occupate ne' in cerca di un lavoro scendono infatti di altre 27 mila unita' in un mese.
Lo rileva l'Istat, diffondendo i dati provvisori. La flessione dell'inattivita', si precisa, "riguarda principalmente le donne (-23 mila) e si distribuisce tra i 15-49enni". La crescita dei dipendenti a tempo non conosce quindi tregua, si tratta infatti del sesto rialzo consecutivo. Allargando lo sguardo agli ultimi dodici mesi, l'Istat spiega come, su base annua, a giugno si confermi l'aumento dell'occupazione (+1,4%, +330 mila). L'espansione interessa uomini e donne e si concentra, appunto, tra i lavoratori a termine (+394 mila). In lieve ripresa risultano anche gli indipendenti (+19 mila), mentre per i dipendenti permanenti resta il segno meno (-83 mila).
Crescono soprattutto gli occupati ultracinquantenni (+355 mila) e i 15-34enni (+119 mila) mentre calano gli occupati tra i 35 e i 49 anni (-145 mila). Al netto della componente demografica, pero', si registra un segno positivo per l'occupazione in tutte le classi di eta'. Nei dodici mesi, a fronte della crescita degli occupati si rileva un deciso calo per gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-2,6%, -344 mila). Piu' contenuta invece risulta la flessione dei disoccupati (-0,3%, -8 mila).
Concentrando l'attenzione sul secondo trimestre, nonostante i dati di giugno, si evidenzia una "consistente" crescita degli occupati (+0,8% rispetto al trimestre precedente, pari a +196 mila). Un aumento che tocca principalmente gli ultracinquantenni (+140 mila). Crescono soprattutto i lavoratori a termine (+123 mila) e, in misura minore, gli indipendenti (+75 mila) mentre restano sostanzialmente stabili i dipendenti permanenti.