Economia

Le sanzioni alla Russia? Un flop. Così Cina e India fanno affari d'oro

di Enrico Verga

La city di Londra è ovviamente fiera garantista della linea dura inglese: niente Putin niente soldi russi, niente materie prime russe

Con il mondo occidentale fuori gioco Cina e India si sono subito attivati. L’opportunità di comprare petrolio e raffinati dalla Russia, a prezzi scontati, era un’occasione imperdibile. La Cina era prevedibile, dopo tutto è una nazione di gente cattiva che non si è allineata con la politica di sanzioni occidentale. Ma la sorpresa arriva dall’India: storico alleato degli Usa in Asia è sempre stata percepita come la nazione che, tra tutte, era il baluardo dell’espansionismo cinese in Asia. Quando Biden fece presente a Modi che importare prodotti russi era inappropriato Modi, nazionalista con una nazione assetata di energia, fece spallucce. Per molti aspetto uno smacco alla credibilità americana in quanto “poliziotto e pacificatore” del mondo.


Già a Maggio 2022 Bloomberg riportava che le maggiori raffinerie indiane, Indian Oil Corp, Hindustan Petroleum e Bharat Petroleum si erano assicurate scorte di petrolio russo. Tracciare i movimenti delle petroliere e delle navi che trasportano prodotti raffinati è piuttosto complesso. Ci sono almeno 3 soluzioni per rendere invisibile il petrolio e diesel russo. Dal punto finanziario si evita di pagarlo nella moneta delle materie prime: il dollaro. I movimenti di cassa di yuan e rublo sono fortemente accresciuti dall’inizio della guerra: un evento che non trova significative ragioni se non in un aumento delle transazioni, in grandi volumi di cassa, di prodotti o servizi. Stante l’export russo che queste transazioni corrispondano a pagamento per prodotti petroliferi è estremamente probabile.

Una seconda soluzione, già usata in passato con successo da un'altra nazione sotto embargo come l’Iran, è vendere petrolio o diesel e accettare pagamenti in altri beni. Il baratto in questo caso è possibile ma, essendo la Russia produttrice di tutti gli altri beni di solito barattati (per esempio dall’Iran come oro, grano e armi) è un sistema poco efficiente.