Economia
Le Top trecento imprese ambasciatrici della Campania sotto la lente di PwC
Uno sguardo verso i mercati di sbocco del Mediterraneo rilancerebbe il tessuto industriale e produttivo anche del Mezzogiorno trainato dalle eccellenze locali
Una fotografia sulle trecento principali aziende che operano in Campania. Top imprese (il Gruppo Grimaldi guida la classifica con un valore della produzione al 2018 di oltre 3 miliardi di euro, sul podio anche Lillo e Adler) che generano un valore della produzione pari a 40,4 miliardi di euro, in crescita del 6% rispetto al dato omogeneo aggregato del 2017. Una crescita diffusa che coinvolge il 72% delle aziende esaminate da PwC con il contributo del Dipartimento di Economia, Management della Federico II di Napoli, presentata oggi per iniziativa de Il Mattino. È quanto emerge dalla classifica Top 300 Campania, un progetto di ricerca e analisi dei bilanci, alla sua prima edizione, che offre lo spunto per comprendere le dinamiche evolutive delle imprese leader del territorio.
Otto i settori sotto la lente: Commercio all’ingrosso e al dettaglio, Trasporti e Logistica, Agroalimentare, Edilizia-Servizi-Utilities, Automotive-Railway-Aerospace, Produzione Industriale, Produzione e Distribuzione Farmaceutica, Moda. Le aziende del middle market rappresentano la maggioranza delle Top 300, anche se le prime quattro superano il miliardo di euro per valore della produzione e le prime 20 la soglia dei 300 milioni di euro.
Ebitda e risultato operativo L’analisi di PwC rileva che l’Ebitda aggregato è pari a 3,2 miliardi di euro, con una leggera flessione del 4% rispetto all’esercizio precedente, mentre il rapporto tra il valore della marginalità e il valore della produzione su base annua si riduce del 10% portandosi all’8% circa, un dato comunque interessante. Nel 48% delle imprese esaminate il miglioramento del margine operativo lordo è conseguito attraverso una crescita dei ricavi; nel 52%, invece, l’incremento dell’Ebitda è raggiunto in presenza di un decremento dei volumi di vendita e quindi attraverso una strategia di miglioramento dell’efficienza e della catena di creazione del valore.
Le aziende che registrano un utile di esercizio nel 2018 rappresentano ben l’87% del campione, dato sostanzialmente stabile rispetto al 2017. Il risultato netto aggregato cresce invece sensibilmente (+31%), anche per effetto di politiche di risanamento specie nel settore dello shipping; un dato estremamente interessante che emerge dall’analisi è la quota di utili stimata oggetto di reinvestimento all’interno delle aziende nel 2018, che è pari all’80%.
Struttura patrimoniale Segnali piuttosto positivi, secondo PwC si manifestano anche dal punto di vista patrimoniale e finanziario. Gli asset aziendali crescono del 5% ed i patrimoni netti del 14%, con l’83% delle aziende del campione che incrementano l’apporto di mezzi propri. Al contempo, si riduce di circa il 9% l’esposizione finanziaria complessiva, anche a seguito di operazioni di ristrutturazione del debito realizzate nel corso dell’esercizio 2018, portandosi a 5,8 miliardi di euro complessivi per le 300 aziende esaminate. Segnali di apertura al mercato dei capitali si registrano con l’ingresso nel network Elite del London Stock Exchange Group dedicata alle aziende ad alto potenziale di crescita di 77 società campane (60 solo nell’ultimo triennio) interessate ad accrescere la propria competitività e a migliorare la propria struttura organizzativa. Tale percorso, come noto, è prodromico ad un potenziale accesso al mercato dei capitali, che potrebbe ulteriormente migliorare il processo di patrimonializzazione delle imprese nel medio-lungo periodo.
I settori di riferimento Tra i settori merceologici, la leadership va al Commercio all’ingrosso e al dettaglio con oltre 10 miliardi di euro (+10,4% rispetto al 2017) con un margine operativo di circa il 4%. Si attesta su 6,4 miliardi di euro di valore della produzione il settore Trasporti e Logistica (+4,3% rispetto al 2017) e marginalità del 15,5% (in lieve flessione rispetto all’anno precedente). Al terzo posto per volumi di produzione il settore Agroalimentare con 5,9 miliardi di euro, in crescita di quasi 5 punti percentuali, ed un Ebitda del 6,6% sostanzialmente stabile. In crescita anche il fatturato dei settori della Produzione e Distribuzione Farmaceutica (+6,6%) e della Produzione Industriale (+8,4%), sebbene gli indicatori medi di redditività registrino una flessione di quasi un punto percentuale.
Le stime per il 2019 Nel complesso, PwC rileva che il 2019 registra un rallentamento dell’economia globale, con una crescita del 2,6% rispetto al 3% registrato nel corso del 2018. Questo dato ha risentito principalmente delle tensioni a livello commerciale e geopolitico in primis tra Stati Uniti e Cina, non ancora definitivamente risolte, e successivamente tra Giappone e Corea del Sud. L’80% delle economie avanzate ha frenato la propria crescita nel 2019 mostrando tassi di sviluppo inferiori rispetto al 2018; le aspettative sono che il Pil globale possa essere trainato dalle economie emergenti con un tasso di crescita più che doppio di quello dei paesi maggiormente sviluppati.
Pier Luigi Vitelli, partner PwC afferma che “nelle nuove geografie del commercio mondiale, la Campania, ed in generale le regioni del Mezzogiorno, potrebbero rappresentare le naturali ambasciatrici dell’Italia e dell’Europa nei confronti dei paesi che affacciano sul Mediterraneo. Un rinnovato impegno nello stimolare gli scambi può indubbiamente rappresentare la chiave di volta per il rilancio del tessuto industriale e produttivo del Mezzogiorno, che troverebbe sia ampi mercati di sbocco per i propri prodotti, sia partners con i quali sviluppare filiere internazionali che valorizzino le eccellenze della Campania e delle altre regioni del Sud Italia”.