Economia
Lecce, sentenza cancella 8 mln di euro di tributi. Le associazioni insorgono
Consumatori e imprese informano di aver presentato un esposto alla Corte dei Conti e chiedono maggiore ascolto
Lecce, la Corte di Giustizia Tributaria annulla tributi per 8 mln di euro e condanna l’Agenzia di Riscossione
Ben 8 milioni di euro di tributi sono stati annullati dalla Corte di Giustizia Tributaria di 2° grado della Puglia, che con sentenza n.2794 ha anche condannato l'Agenzia di Riscossione a pagare migliaia di euro di spese processuali. La contribuente, difesa dall’Avv. Matteo Sances, ha dovuto affrontare oltre due anni di causa per ottenere giustizia e far accertare ciò che era chiaro fin dall’inizio, ossia che le pretese riguardavano altri soggetti. La sentenza è stata resa nota solo di recente poiché in questi giorni è passata in giudicato, in quanto non è stata impugnata in Cassazione. Fa sapere il Presidente di Partite Iva Nazionali (PIN), il Dott. Antonio Sorrento: “Le pretese avanzate dal concessionario della riscossione riguardavano sanzioni Iva irrogate a una società di cui la contribuente veniva ritenuta erroneamente coobbligata. Ancora una volta, dunque, emerge la difficoltà dei contribuenti a dialogare con il Fisco, anche in casi come questo dove l’errore è palese”.
Lecce, annullati 8 milioni di tributi. L'esposto di associazioni e imprese alla Corte dei Conti
Il Vice Presidente Nazionale di Movimento Consumatori, il Dott. Bruno Maizzi, evidenzia che “La totale mancanza di dialogo tra cittadino e Amministrazione è a dir poco preoccupante ma ciò che ci rende basiti nel caso in questione è che il concessionario ha continuato a pretendere le somme nonostante l’ente creditore (ossia l’Agenzia delle Entrate di Lecce) avesse ammesso l’errore. Tutto ciò evidenzia, dunque, una profonda mancanza di dialogo anche tra gli stessi uffici. Questo ha portato a una pesante condanna al pagamento delle spese processuali per Agenzia della Riscossione ed ecco perché sia Movimento Consumatori che Partite Iva Nazionali hanno sentito il dovere di denunciare i fatti alla Corte dei Conti. Ricordo che la condanna al pagamento delle spese legali dell’ente riguarda tutti noi poiché stiamo parlando di soldi pubblici”.