Economia

Fs, altro che feudo della Lega: ecco come Pd e 5Stelle hanno sistemato i loro uomini

Vero, il leghista Lucentini sarà assunto come quadro intermedio in Ferrovie. Ma non è certo il primo: ecco qualche esempio

Fs, altro che feudo della Lega: ecco come Pd e 5Stelle hanno sistemato i loro uomini

Quando si parla di Ferrovie dello Stato, è difficile trovare un argomento che non scateni polemiche. E l’ultima nomina di Mauro Lucentini, ex deputato (non rinnovato) della Lega, a quadro di Fs a 75mila euro all'anno, ha alzato un polverone prevedibile. Le accuse di "lottizzazione", di “invasione leghista”, di “inopportuna spartizione” sono piovute da ogni parte, soprattutto da sinistra.

Ma davvero il centrodestra ha infranto un virginale equilibrio meritocratico? Oppure siamo di fronte all’ennesimo caso in cui chi grida oggi allo scandalo ha beneficiato ieri delle stesse dinamiche? Perché a guardare indietro, la storia recente di Fs non è esattamente immune da logiche di sistema. E il sistema, fino a non troppo tempo fa, parlava fluentemente il linguaggio del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle.

Diamantini, l’uomo dell’Alta Velocità benedetto da De Luca

Un altro nome? Pietro Diamantini. Oggi dirige il Business Alta Velocità di Trenitalia, una delle divisioni più cruciali, dove passano milioni e margini importanti. Secondo fonti interne al gruppo, la sua nomina è stata caldeggiata da Vincenzo De Luca, Governatore Pd della Campania e notoriamente molto attivo nel segnalare “profili di fiducia” anche fuori dai confini regionali. Niente di illegale, per carità, ma anche qui la politica ci ha messo il cappello.

Bonerba e Bruno, la staffetta nella comunicazione e negli affari istituzionali

E ancora. Angelo Bonerba, ex portavoce Pd, ha ricoperto il ruolo di direttore Comunicazione del gruppo durante la gestione di Gianfranco Battisti. Bonerba è poi stato affiancato, e in parte sostituito, da Massimo Bruno, uomo di lungo corso nel mondo delle relazioni istituzionali. Quando Bruno ha lasciato la corporate di Fs, a Bonerba è stata cucita addosso una posizione ad hoc in Ferrovie del Sud Est, controllata del gruppo. Nulla da eccepire sul percorso, ma il dettaglio della retribuzione fa alzare più di un sopracciglio: 220mila euro di fisso, più 50mila euro di bonus potenziale. Il tutto senza passare dal via – né rivedere la RAL.

Le nomine politiche non sono nate ieri

Chi oggi si straccia le vesti per la nomina di Lucentini dovrebbe forse farsi un giro d’archivio. Perché la politica – tutta – ha sempre avuto una sedia nella cabina di regia di Fs. A volte in platea, a volte in prima fila. E se oggi cambia il colore della giacca, non cambia la sostanza del copione. Certo, la Lega ha agevolato la nomina di Lucentini. Ma davvero pensiamo che i governi precedenti si siano comportati diversamente? O forse semplicemente oggi dà fastidio vedere che qualcun altro occupa le stanze che prima erano a disposizione di una certa parte politica? Nel gioco delle nomine, indignarsi è legittimo. Ma indignarsi a corrente alternata – a seconda di chi firma il decreto – è solo ipocrisia.

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