Economia
Legge Bilancio, ipotesi cuneo fiscale da maggio. Gualtieri fa quadrare i conti
Taglio sulle tasse in busta paga rimodulato per far scendere di 2,5 miliardi il costo
Partenza a aprile. Giugno, al più tardi. Un intervento modulato che permetterà di risparmiare 2,5 miliardi rispetto ai 5 preventivati. Mentre il governo è alla ricerca di 7 miliardi per non spingere oltre il 2,2% l’obiettivo di deficit (sembra che sia tramontato nel negoziato con la Ue la possibilità di andare oltre) e si discute sulle ipotesi di un aumento selettivo dell’Iva per i beni a maggior rischio di evasione, il problema delle coperture costringerà, secondo le indiscrezioni dell’ultima ora, a non far partire il taglio del cuneo fiscale nelle buste paga dei lavoratori subito dal primo gennaio del 2020.
Le esigenze di risparmio infatti dovrebbero costringere la coppia Conte-Gualtieri a spostare la riduzione da 5 miliardi su base annua per il prossimo anno ad aprile o a giugno, con un alleggerimento di costi fino a 2,5 miliardi nel 2020. La sforbiciata a tasse e a contributi sul lavoro, intervento che farebbe salire il salario dei dipendenti, potrebbe anche essere selettivo in modo da massimizzare l’impatto espansivo sui consumi, partendo dai nuovi assunti o introducendo un bonus crescente nei prossimi tre anni.
Alla fine, la scelta sembrerebbe però cadere sul meccanismo più semplice, che non richiede una revisione ogni anno: così il bonus pieno da 1.500 euro l’anno ai dipendenti che hanno un reddito al di sotto dei 26 mila euro lordi partirebbe da metà 2020. Dal 2021, invece, il bonus sarà valido tutto l’anno. Il consiglio dei ministri del tardo poneriggio che ha all'ordine del giorno l'approvazione della Nota di aggiornamento al Def dovrebbe dare degli ulteriori elementi sulla manovra fiscale che il premier Conte ha assicurato che sarà "espansiva".