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Economia
Legge di Bilancio, allarme da Bruxelles: "Il pil cresce meno del previsto"

Non esattamente noccioline. A marzo il Centro Studi di Confindustria, non proprio un laboratorio marxista contro il governo ad ogni costo, aveva predetto una crescita per il 2023 dello 0,4%. Sta’ a vedere che tocca dare ragione a Viale dell’Astronomia e al suo presidente uscente, Carlo Bonomi. Proprio la difficoltà nel tramutare in provvedimenti le varie promesse elettorali si sta trasformando ogni giorno di più nelle proverbiali fatiche di Sisifo. Ancora alla fine di luglio il Fmi accreditava l'Italia di un plausibile +1,1% a fine anno. Poi, complice una stagione turistica piuttosto sgonfia e un'inflazione - specie dei generi alimentari - difficile da arginare, il vento è cambiato. 

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Le elezioni europee e regionali del 2024, invece che cementare il governo in un’ottica di azione comune rischiano di rappresentare un ulteriore motivo di disgregazione tra le istanze leghiste e quelle di Fratelli d’Italia, con Forza Italia che cerca di capire che cosa si deve fare per sopravvivere anche nel dopo-Berlusconi. La mossa di Giorgia Meloni sugli extraprofitti delle banche – ancorché efficace – rappresenta in maniera plastica la confusione che regna nell’esecutivo: gli istituti di credito pagheranno senza fare un plissé.

Ma si rivarranno sulle aziende, che dovranno fare i conti con una stretta creditizia. E gli investitori internazionali, dopo aver scommesso sulla Borsa di Milano che è stata tra le migliori a livello globale, ora temono che a ogni piè sospinto si possano cambiare le regole in corsa, tassando a destra e a manca. Non basta: lo scenario globale è tutt’altro che tranquillo e arrivano perfino nuove preoccupazioni sul fronte Covid, con la nuova variante – Permira – che ha messo ko diversi atleti agli US Open. Se non è tempesta perfetta, poco ci manca. 

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