Economia
Leonardo, al via la joint venture per i caccia Tempest di sesta generazione
Prosegue il tentativo di creare un'industria della difesa europea. La Germania pronta ad abbandonare il progetto con la Francia per entrare nel Tempest
Leonardo, al via la joint venture Tempest per i caccia di sesta generazione
Nel mese di novembre del 2021, Luca Goretti, il massimo responsabile dell'Aeronautica Militare, faceva previsioni riguardo al futuro congiunto dei programmi europei Tempest e Future Combat Air System (FCAS) dedicati alla creazione di nuove aeromobili da combattimento. Egli profetizzava che alla fine questi due programmi si sarebbero uniti, e che l'Italia, che nel 2019 aveva aderito al programma iniziale insieme al Regno Unito, avrebbe potuto svolgere il ruolo di "ponte" tra la NATO e l'Europa. Questo è stato riportato dall'Economia del Corriere della Sera.
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Il progetto Tempest era stato lanciato dal Regno Unito durante il Farnborough Airshow del 2018, nell'ambito della sua Combat Air Strategy, con l'obiettivo di rinvigorire l'industria aerospaziale nazionale. In quella fase iniziale, Leonardo UK era stato designato come partner fondatore del Team Tempest, insieme al Rapid Capability Office della Royal Air Force, BAE Systems, MBDA e Rolls-Royce. Nel corso del tempo, il programma aveva coinvolto il Giappone e la Svezia, facendo progressi significativi.
Non ha sorpreso quindi l'indiscrezione, pubblicata di recente da The Times, secondo cui la Germania stava esaminando la possibilità di abbandonare il progetto FCAS da 100 miliardi di euro in collaborazione con la Francia e unirsi al Tempest. Questa mossa avrebbe potuto rappresentare un gesto di apertura verso il Regno Unito, con la revoca del veto sulla consegna degli aerei Eurofighter Typhoon all'Arabia Saudita da parte del cancelliere tedesco Olaf Scholz. Tuttavia, ciò avrebbe potuto aprire una controversia con la Francia e segnare un passo avanti verso una nuova configurazione dell'industria della difesa europea.
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L'ex primo ministro italiano, Mario Draghi, durante il recente evento virtuale "The Global Boardroom" del Financial Times, aveva sottolineato l'importanza di una maggiore integrazione in Europa per poter esprimere un punto di vista politico e militare. Aveva anche sottolineato la necessità di investimenti più consistenti e di una razionalizzazione delle spese nella difesa. Draghi aveva evidenziato che, sebbene l'Europa fosse il secondo maggiore investitore militare al mondo, spesso non si faceva notare in questo settore e aveva sottolineato la necessità di un'Unione europea più unita in ambito difensivo.
Nel frattempo, l'azienda italiana Leonardo aveva compiuto progressi significativi. Nel dicembre del 2022, aveva annunciato una collaborazione con il Regno Unito e il Giappone, che aveva integrato il proprio programma Fx nel "Global Combat Air Programme" (GCAP). Leonardo era diventata un partner strategico in questo progetto, insieme a Avio Aero, Elettronica, MBDA Italia e l'intera catena nazionale di produzione, compresi università, centri di ricerca, piccole e medie imprese e startup. A gennaio dello stesso anno, il team italiano, guidato da Leonardo, aveva siglato un contratto per supportare il ministero della Difesa in una nuova fase operativa, che avrebbe portato verso un "sistema di sistemi" basato su piattaforme di combattimento aereo di nuova generazione, noto come caccia di sesta generazione. Questo progetto avrebbe coinvolto l'uso di una rete "intelligente" basata su un'architettura cloud dedicata, l'intelligenza artificiale e potenti datalink di nuova generazione.
La trasformazione tecnologica necessaria per un progetto così avanzato aveva richiesto un impegno significativo da parte di Leonardo, il cui amministratore delegato, Roberto Cingolani, aveva messo l'accento su questa direzione. La digitalizzazione avanzata aveva reso possibile l'impiego di tecnologie come il "digital twin," che erano repliche virtuali di prodotti fisici. Queste permettevano di prevedere le prestazioni future degli aeromobili e di testare miglioramenti senza la necessità di prove fisiche.
Il 9 novembre, l'amministratore delegato Roberto Cingolani aveva espresso fiducia riguardo a un accordo sulla joint venture tra Italia, Stati Uniti e Giappone per la realizzazione del super caccia Tempest entro la fine dell'anno. Aveva sottolineato il ruolo chiave che il gruppo Leonardo avrebbe svolto all'interno del GCAP grazie allo sviluppo delle tecnologie necessarie per il programma. Questo avrebbe permesso a Leonardo di negoziare un ruolo adeguato e paritario in questo importante progetto.