Economia

Leonardo, la crisi di Boeing mette a rischio Grottaglie (Taranto)

di Redazione

La situazione che ha investito il committente Boeing preoccupa i dipendenti dello stabilimento di Leonardo di Grottaglie

Leonardo, il sito di Grottaglie fornisce alla compagnia Usa due sezioni di fusoliera del 787

La situazione che ha investito il committente Boeing, relativamente agli aerei 737 e 787, preoccupa i dipendenti dello stabilimento di Leonardo di Grottaglie (Taranto), che alla compagnia Usa fornisce due sezioni di fusoliera del 787, mentre nel sito di Foggia viene costruito lo stabilizzatore di coda dello stesso velivolo. In particolare, sono attualmente sotto la lente della FFA americana le procedure seguite da Boeing nell’assemblaggio a Charleston, negli Usa, dei vari pezzi del 787 dopo che un ex dipendente ha denunciato irregolarità e anomalie. Boeing ha dichiarato che sinora non sono emersi problemi. Negli ultimi 6 anni, ha detto la compagnia, sono stati controllati più di 700 aerei 787 per verificare il grado di resistenza dei materiali usati nella costruzione e i risultati dei controlli sono stati condivisi da Boeing con la FFA.

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In un’assemblea svoltasi oggi a Grottaglie, indetta dalle sigle sindacali Fim, Fiom e Uilm, è stata paventata la possibile riduzione di approvvigionamento di fusoliere da parte di Boeing. Si ipotizza che il ritiro possa scendere a 3 coppie al mese. Il che farebbe ritornare in crisi il sito di Grottaglie, che nel 2022 ha già dovuto fermarsi per lunghi periodi di cassa integrazione, in quanto le fusoliere del 787 - Grottaglie produce due sezioni, la centrale e la posteriore centrale - sono al momento l’unica commessa in lavorazione. Per i sindacati, “stanno emergendo difficoltà a seguito della presunta riduzione del rateo da parte del cliente Boeing, compresa la riduzione dei ritiri delle sezioni di fusoliera già pronte. Ad oggi - si afferma - Grottaglie è uno stabilimento congestionato dalle sezioni di fusoliera pronte e non ancora ritirate dal cliente. Ne è prova evidente che alla fine del mese di maggio ci saranno circa 50 sezioni 46 e 50 sezioni 44 “parcheggiate”, senza una data di consegna prevista. Situazione ancora più drammatica è per i lavoratori dell’indotto che già nei prossimi mesi, a seguito della riduzione dei volumi produttivi, vivranno un periodo di totale incertezza ed instabilità lavorativa”. 

Le sigle metalmeccaniche comunicano che “la rsu di Leonardo Grottaglie congiuntamente a tutte le rsu dell’indotto, si attiverà a partire dalle prossime settimane, così come ha fatto con forza sinora, per avviare una discussione concreta con Leonardo affinchè si discuta in maniera trasparente di quali sono gli impegni per concretizzare i progetti veri di diversificazione, senza tralasciare anche un inevitabile coinvolgimento delle istituzioni ad ogni livello, visti gli ingenti finanziamenti pubblici dei quali ha usufruito l’azienda e a fronte dei quali è necessario fare chiarezza sui ritorni tutti da costruire per lo stabilimento”.

Nessuna presa di posizione ufficiale da parte di Leonardo. Fonti vicine all’azienda evidenziano però che si guarda con molta attenzione a quello che sta succedendo in casa Boeing essendo la società americana un partner storico con cui da molti anni Leonardo intrattiene una solida relazione sui principali programmi che hanno caratterizzato la storia dell’aeronautica civile. A Leonardo per ora Boeing non ha ancora ufficialmente comunicato nessuna variazione rispetto al rate produttivo del programma 787. La compagnia Usa ha evidenziato che, a 13 anni dall'entrata in servizio dell'aereo, sono più di 1.100 i 787 che volano nel mondo e hanno trasportato in sicurezza più di 850 milioni di passeggeri su oltre 4,1 milioni di voli commerciali.