Economia
Leonardo conferma la riduzione delle stime. Il titolo crolla. Il nuovo piano

Il piano industriale al 2022 prevede anche una crescita del margine operativo lordo dell'8/10% l'anno e un'accelerazione del free cash flow
"Dopo un 2017 sfidante in cui abbiamo resettato le attese con questo piano industriale intendiamo riportare Leonardo ad un percorso di crescita sostenibile nel lungo periodo". Commenta così Alessandro Profumo le nuove strategie al 2022 del colosso della difesa, piano illustrato alla comunità finanziaria dallo stabilimento di Agusta Westland a Vergiate nel varesotto che prevede una crescita media annua degli ordini 2018-2022 superiore al 6%, con un book-to-bill superiore o uguale a 1, e una crescita media annua dei ricavi 2018-2022 compresa tra il 5 e il 6%, supportata dal solido portafoglio ordini e dall'acquisizione di nuovi ordini. Il piano prevede inoltre una crescita annua dell'Ebita 2018-2022 compresa tra l'8 e il 10% e una redditivita' attesa superiore al 10% nel 2020. La generazione di cassa e' vista in crescita dal 2020, grazie all'acquisizione di nuovi ordini e al miglioramento della redditivita'.
Per quanto riguarda gli investimenti, il nuovo piano prevede 600-700 milioni nell'arco quadriennale, circa 150-200 milioni in più rispetto al valore medio del 2015-2016. In Borsa il titolo ha accusato un crollo (chiusura a -12% a 9,92 euro) per ricavi che quest'anno rimarranno stabili nel 2018 e per le indicazioni sulla raccolta ordini del 2017 inferiore alle attese.
Il gruppo di Piazzale Montegrappa lo scorso novembre aveva indicato infatti che la raccolta ordini del 2017 avrebbe raggiunto 12 miliardi di euro. Quest'oggi, però, nell'illustrare i dati del 2017, Profumo ha ritoccato le previsioni nell'intervallo di 11,3-11,7 miliardi di euro "a causa delle tempistiche legate alla finalizzazione di un contratto C27J export", relativo all'aereo Spartan da trasporto tattico. Taglio delle stime che non è piaciuto agli investitori.
VIDEO - ALESSANDRO PROFUMO, AD LEONARDO: IL NUOVO PIANO INDUSTRIALE, LA CRESCITA ATTESA, LE CAUSE DELL'ODIERNO CALO IN BORSA.