Economia

Leonardo,Covid brucia il 70% dei profitti. Ricavi stabili.500 prepensionamenti

Ordini in linea con il periodo pre-Covid. Il gruppo non distribuirà il dividendo agli azionisti con il bilancio 2020

Leonardo chiude il 2020 con un utile netto di 243 milioni di euro, in calo del 70,4% rispetto al 2019 e ricavi sostanzialmente stabili a 13,41 miliardi: il gruppo, sottolinea una nota, ha "fronteggiato positivamente gli effetti della pandemia" e ora, afferma l'amministratore delegato Alessandro Profumo, "vediamo nuove opportunita' post-Covid".

Anche se il Covid-19 ha necessariamente influito sui risultati economici e finanziari del 2020, precisa Leonardo, i fondamentali di business e le prospettive di medio/lungo termine rimangono invariati. Di fronte alla grave crisi che ha colpito il settore aeronautico civile e i suoi principali player mondiali, Leonardo conferma la sua resilienza con una performance commerciale che si mantiene sugli stessi livelli dello scorso anno, beneficiando di ordini in ambito governativo/militare da parte dei clienti domestici. "Abbiamo affrontato il contesto complesso del 2020 con risultati importanti in termini di ordini, ricavi, Ebita e Focf", commenta Profumo, sottolineando che "il business militare e governativo si e' dimostrato resiliente e ci ha permesso di ottenere i risultati attesi nonostante gli effetti del Covid sul business civile. La solidita' e i fondamentali del gruppo sono alla base della fiducia nel breve e nel medio-lungo periodo".

Inoltre, aggiunge Profumo, "vediamo nuove opportunita' post Covid grazie alle capacita' trasversali gia' esistenti nel gruppo e siamo focalizzati sulla creazione di valore per tutti i nostri stakeholder in maniera sostenibile". Gli ordini 2020 si attestano a 13,754 miliardi, contenendo al 2,5% rispetto all'anno precedente la prevedibile flessione derivante dalla pandemia, grazie a importanti ordinativi in ambito militare/governativo dai clienti domestici, e in generale a una solida performance in tutti i settori. Il portafoglio ordini e' pari a 35,516 miliardi e assicura una copertura in termini di produzione equivalente pari a circa 2,5 anni.

I ricavi sono pari a 13,41 miliardi e risultano sostanzialmente in linea con il dato del 2019. L'Ebita, pari a 938 milioni, presenta un calo di 313 milioni principalmente dovuto agli effetti legati al Covid-19. L'Ebit, pari a 517 milioni, presenta rispetto al 2019 una riduzione del 55%. Il free operating cash flow e' positivo per 40 milioni (241 milioni nel 2019) e l'indebitamento netto di gruppo sale a 3,318 miliardi, rispetto ai 2,847 miliardi a fine 2019. Per il 2021 Leonardo prevede elevati livelli di nuovi ordinativi (circa 14 miliardi); i ricavi sono visti a 13,8-14,3 miliardi, in crescita rispetto al 2020 grazie all'apporto dei nuovi ordinativi e allo sviluppo di attivita' a portafoglio su programmi militari/governativi, in particolare Efa Kuwait. Le guidance indicano una redditivita' in aumento, con un Ebita compreso tra 1,075 e 1,125 miliardi e un free operating cash flow a circa 100 milioni; l'indebitamento netto di gruppo e' previsto a circa 3,2 miliardi, assumendo nessun pagamento del dividendo per l'esercizio 2020 e in assenza di operazioni straordinarie.

L'andamento atteso nel 2021, viene sottolineato, conferma la resilienza del gruppo, testimoniata dalla capacita' di reazione al nuovo contesto, con la ripresa di un percorso di crescita sostenibile accompagnato dall'aumento della redditivita'. La componente civile sara' ancora pesantemente condizionata dagli effetti della pandemia, con, in particolare, una ulteriore contrazione dei volumi di produzione della Divisione Aerostrutture nonche' previsioni di consegne ancora molto al di sotto dei livelli pre-Covid19 da parte del Gie-Atr.

Tenuto conto delle conseguenze nel medio periodo della pandemia sul settore civile, ed in particolare delle prospettive del mercato dell'aviazione commerciale, Leonardo sta intraprendendo azioni volte a mitigare gli effetti sulla performance industriale della Divisione Aerostrutture: in tale ambito, Leonardo sta avviando tra l'altro l'adozione di strumenti per il pensionamento anticipato della forza lavoro. Le stime del management prevedono il coinvolgimento di circa 500 dipendenti.