Economia
Lufthansa, l'offerta per Ita è al ribasso: solo 200 mln. "Perde troppi soldi"



L'incontro tra l'ad Spohr e il ministro dell'Economia Giorgetti. L'Italia adesso non può più trattare: i vincoli europei
Ita-Lufhansa, Giorgetti: "Progressi sull'intesa tedesca"
Il ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti ha incontrato oggi al Mef il ceo di Lufthansa Carsten Spohr e il presidente Ita Airways Antonino Turicchi. Nel corso del positivo colloquio è stato illustrato il piano industriale condiviso che determinerà in termini di flotta, network e obiettivi strategici lo sviluppo di Ita Airways. Con l’incontro di oggi, nel solco del Dpcm, si compie un ulteriore progresso nella direzione della partnership industriale tra i due vettori.
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Intanto, Ita Airways è sempre più in difficoltà e il tempo stringe. Lufthansa ha fretta di chiudere per l'acquisto, ma lo farà solo alle sue condizioni perché "la società perde troppo". Per rimuovere l’ultimo ostacolo al matrimonio dei cieli, - si legge su Repubblica - il gruppo tedesco invia oggi a Roma il suo numero uno Carsten Spohr. L’amministratore delegato di Lufthansa vedrà il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e il presidente di Ita, Antonino Turicchi. Le parti in campo (Lufthansa e il nostro governo) tenteranno un accordo su quello che lo stesso Spohr, ieri da Bruxelles, ha definito l’ultimo ostacolo alla firma del contratto. Oggi si parlerà di soldi, cioè della valutazione di Ita. Valutare Ita è un’operazione complessa. Lufthansa comprerà il 40% della compagnia italiana attraverso un aumento di capitale a lei riservato.
Finora - prosegue Repubblica - ha lasciato intendere che avrebbe versato tra i 250 e i 300 milioni. La stampa tedesca ipotizza che Spohr, oggi a Roma, metterà sul tavolo una somma più bassa: 200 milioni. D’altra parte Ita chiude il bilancio 2022 con una perdita netta di 468 milioni, una trentina in più delle previsioni. Difficile però che Lufthansa possa muovere meno di 200 milioni. Intanto questi soldi non andranno allo Stato italiano. Finiranno semmai nel serbatoio di Ita, proprio perché sono un aumento di capitale. E Ita ha bisogno di un’iniezione di liquidità apprezzabile, per sostenersi. In sintesi, Lufthansa non può impegnare meno di 200 miloni; mentre l’Italia non può spenderne più di 250. Alla luce di questi vincoli, la trattativa tra la compagnia tedesca e il nostro ministero dell’Economia verterà più sul futuro che sul presente.