Economia
M&A, Obama cambia il fisco e salta la maxi-fusione Pfizer-Allergan
Dopo le indiscrezioni è arrivata la conferma: la già concordata maxi fusione da quasi 160 miliardi di dollari tra il colosso farmaceutico americano Pfizer e Allergan non si farà. Pesano le nuove norme introdotte dal Governo americano sull'inversione fiscale, ovvero la fusione di una società americana con una straniera, per spostare la sede in Paesi con trattamento fiscale più favorevole. Come si legge in una nota, l'accordo è stato revocato "di comune accordo fra le società" e la decisione è stata determinata dalla nuova e più stringente regolamentazione, volta a rendere più difficile per le società americane spostare la sede fiscale fuori dagli Stati Uniti e quindi contabilizzare i profitti in Paesi con tassazione più bassa, evitando dunque di versare aliquote più alte al Fisco americano. Gli accordi basati sull'inversione fiscale negli ultimi anni sono diventati molto frequenti negli Stati Uniti, motivo per cui l'amministrazione Obama ha deciso di usare il pugno duro, facendone una parte centrale dell'agenda politica del presidente.
E la questione è entrata anche di diritto nella campagna elettorale per la Casa Bianca, con i candidati democratici e repubblicani che hanno duramente criticato la pratica e, in particolare, l'accordo tra Pfizer e Allergan, la fusione maggiore annunciata nel 2016 (e ora naufragata). Il presidente Barack Obama ha parlato della tax inversion come della "più insidiosa falla esistente". Ma il problema, ha spiegato, non è che le società tengano comportamenti illeciti, perché la pratica dell'inversione fiscale è legale, "ma il problema è innanzi tutto cosa è stato reso legale", ha detto Obama. Con l'accordo, strutturato come "fusione inversa", in cui tecnicamente era la più piccola Allergan a rilevare Pfizer, la società americana avrebbe spostato il proprio quartier generale in Irlanda, dove l'aliquota corporate è molto più bassa rispetto agli Stati Uniti. Pfizer avrebbe inoltre avuto accesso ai miliardi di dollari di fatturato attualmente detenuto all'estero per evitare di pagare le relative tasse americane.
Ora che l'accordo è saltato, Pfizer pagherà ad Allergan una penale da 150 milioni di dollari come rimborso delle spese associate alla transazione. Pfizer "si è avvicinata a questa transazione da una posizione di forza e considerava la possibile fusione come un acceleratore delle strategie esistenti", ha detto Ian Read, presidente e amministratore delegato del colosso americano, spiegando che la società "continua a essere focalizzata sulla creazione di valore delle attività innovative e già esistenti". Read ha inoltre sottolineato che Pfizer matterrà forza finanziaria e flessibilità per portare avanti lo sviluppo di attività e cogliere eventuali opportunità interessanti che si dovessero presentare. L'amministratore delegato ha fatto anche notare che Pfizer deciderà entro la fine del 2016 se considerare una possibile separazione di alcune attività, "in linea con l'orizzonte temporale originariamente previsto per la decisione prima dell'annuncio di una potenziale transazione con Allergan". Ulteriori dettagli potranno arrivare insieme ai conti del primo trimestre di Pfizer, che saranno pubblicati il prossimo 3 maggio.