Manovra, il governo pone la fiducia. E Fiano colpisce Garavaglia con fascicolo
Mentre il governo, con il ministro per i rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro, ha posto la questione di fiducia sulla manovra economica, autorizzato dal Consiglio dei ministri, la gestione dell'aula da parte di Roberto Fico, sulla manovra, sancisce (forse) la fine di un possibile idillio con il centrosinistra. Il presidente della Camera e un pezzo consistente del Partito democratico - ma non solo - sono arrivati allo scontro. Sempre e solo verbale, sia chiaro, ma con toni e modalità che lasciano davvero poco spazio alla ricostruzione di un rapporto, con una parte consistente della gauche nostrana, che cullava davvero l'idea di affidare alla terza carica dello Stato il compito di risollevare le sorti di un'area politica caduta in disgrazia negli ultimi anni. La rottura si è consumata in pochissimi minuti, ma è stata intensa.
Gli animi erano già caldi per la quasi totale assenza di dibattito in commissione Bilancio, dove la maggioranza ha stretto i tempi votando il mandato al relatore per andare in aula e approvare la manovra sul filo di lana per evitare l'esercizio provvisorio. La troncatura della discussione si è ripetuta, inevitabilmente, anche nell'emiciclo della Camera, facendo saltare la mosca al naso alle opposizioni. Tanto che dai banchi del Pd Enrico Borghi, uno dei più 'attivi', è intervenuto a 'gamba tesa' mentre parlava il collega Emanuele Fiano, che voleva analizzare le relazioni di maggioranza e minoranza. Fico, però, ha stoppato subito il tentativo, innescando la reazione stizzita del parlamentare dem, che per tutta risposta gli ha urlato: "Ma che ci stai a fare?".
Un comportamento inaccettabile per la terza carica dello Stato, che controbatte accalorato a Borghi: "Le faccio il primo richiamo formale. Non finisce la seduta oggi". Una frase infelice, di cui lo stesso Fico si scuserà poco dopo, anche se non servirà a bloccare le reazioni a catena dei democratici. Il primo a insorgere è Fiano che lancia il fascicolo della manovra verso i banchi del governo colpendo il sottosegretario all'Economia Massimo Garavaglia: "In dodici anni non ho mai sentito dire da un presidente della Camera 'lei non finisce la seduta'. Glielo dico per esperienza, decida lei la figura che vuole fare, se da presidente o da cioccolataio".Il fuoco di fila dem coinvolge tutto il partito, unito come non accadeva da tempo.
Tanto che dai banchi di tutte le opposizioni piovono applausi anche per Maria Elena Boschi: "Il gruppo Pd ha denunciato più volte un metodo vergognoso che ha fatto del Parlamento uno spettatore non pagante. Un fatto mai visto prima - ha tuonato l'ex ministro -. Pensavamo di averle viste tutte, ma Fico si è superato vestendo i panni del capogruppo del Movimento 5 Stelle. Non è più il garante di tutti, ha deciso di tutelare solo la sua parte". Che non è, e non sarà, il centrosinistra.
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