Manovra, vertice anti-spread a Chigi: "Attenti a conti pubblici e calo debito"
Palazzo Chigi fa filtrare la notizia di un vertice sulla manovra in cui si ribadisce ancora una volta la forte attenzione al calo del rapporto debito/Pil
Un vertice telefonico del governo sulla manovra si è svolto ieri, incontro di cui Palazzo Chigi ha fatto filtrare alcuni dettagli dopo un inizio di settimana difficile per lo spread e per l'asta dei titoli del debito pubblico. Già sabato, in un'intervista il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti ha rivelato di temere un attacco speculativo sul mercato secondario per la fine del mese, timori che hanno fatto capolino ieri fra alcuni esponenti della maggioranza per il differenziale Btp-Bund che in un'ennesima giornata di tensione per la crisi turca è schizzato oltre quota 280 punti base (unico in rialzo fra i titoli dell'Eurozona) con un rendimento ben oltre quota 3% e la riapertura dell’asta dei Bot annuali (600 milioni offerti) riservata agli specialisti che è andata deserta.
Se tutti i mercati europei hanno scontato il nervosismo, l’Italia con le sue fragilità politiche e finanziare, ma anche a causa dei forti legami commerciali con Ankara (il nostro export vale 10 miliardi), ha pagato sia in Borsa sia sul secondario il prezzo più alto.
Gli investitori guardano da vicino ogni minimo segnale che arriva dalla maggioranza, il cui vero banco di prova sarà la manovra economica, che vedrà la luce in autunno. Perché dimostrerà se prevarrà l’anima moderata del Governo (che intende realizzare il programma ma in maniera graduale e compatibile con i vincoli di bilancio e con le regole europee), oppure se prevarranno le anime più impazienti e anti-europee presenti sia nella Lega sia nei 5Stelle.
E così, stamane, prima della riapertura delle contrattazioni sui Btp, una nota di Palazzo Chigi ha fatto sapere che ieri il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, i due vicepresidenti, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, e il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, hanno esaminato il quadro macroeconomico e hanno condiviso il lavoro in corso per la definizione dei dettagli del quadro programmatico che verrà presentato a settembre e che è stato già deciso nell'incontro dei giorni scorsi nelle sue linee generali. Un nuovo incontro e una comunicazione, dunque, a pochi giorni da quello della scorsa settimana che lasciano trasparire una certa preoccupazione per i segnali che stanno arrivando dai mercati.
Prima della formazione del governo M5S-Lega, infatti, il differenziale dei Btp decennali sui pari durata tedeschi viaggiava in media 130 punti base. Dunque 150 punti in meno che secondo le stime che circolano vanno dai 3 ai 6 miliardi di spesa per interessi in più (oltre a deprimere le quotazioni delle banche italiane ela capitalizzazione di Piazza Affari).
Il quadro programmatico, informano fonti di Palazzo Chigi facendo riferimento su ciò che gli investitori dunque vogliono sentirsi rassicurati visti i notevoli impegni di spesa previsti nel contratto di governo M5S-Lega, concilia il perseguimento degli obiettivi programmatici del governo con la stabilità delle finanze pubbliche ed in particolare la continuazione del percorso di riduzione del rapporto debito-Pil.