Economia
Marelli, sospesa la chiusura di Crevalcore. Ma Fiom tuona: "Non è abbastanza"
I vertici dell'azienda accolgono la richiesta del ministro del made in Italy Urso
Marelli, sospesa la procedura di chiusura di Crevalcore
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha sollecitato Marelli a "sospendere sine die la procedura di chiusura" dello stabilimento di Crevalcore e ad "approfondire tutte le ipotesi in campo per salvaguardare le attività dello stabilimento".
I vertici aziendali, accogliendo quanto proposto dal Ministro, hanno comunicato la sospensione piena, senza alcuna scadenza temporale, della procedura di chiusura dello stabilimento per consentire l’avvio di un confronto serrato, con tutti gli attori del tavolo, verso una piena reindustrializzazione del sito di Crevalcore. Lo riferisce una nota del Mimit.
Marelli, sospesa la chiusura di Crevalcore: "Non è abbastanza"
"La sospensione a tempo indeterminato della procedura di chiusura dello stabilimento è un primo importante risultato, frutto anche della mobilitazione dei lavoratori di tutto il gruppo, ma non sufficiente. La vertenza è tutt'altro che risolta. La mobilitazione prosegue. Decideremo insieme ai lavoratori le iniziative da mettere in campo fino a quando sarà scongiurata la chiusura del sito e non verrà garantita l'occupazione". Ad affermarlo in una nota congiunta sono Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilità e Simone Selmi, segretario generale Fiom-Cgil di Bologna al termine del tavolo al Mimit sul sito di Crevalcore di Magneti Marelli.
"La Fiom - sottolinea - ha chiesto, insieme alle altre organizzazioni sindacali, il ritiro della procedura per l’apertura di una discussione per il rilancio industriale dello stabilimento di Crevalcore che garantisca continuità occupazionale e produttiva. L’azienda ha affermato di non voler ritirare, ma sospendere la procedura a tempo indeterminato, in attesa di ricercare e valutare piani di riconversione in grado di mantenere il sito industriale e l'occupazione".
Il ministro Urso, riferiscono Lodi e Selmi, "ha preso l’impegno all’avvio da oggi di un tavolo di confronto permanente che porti ad una risoluzione positiva della vertenza con un progetto di reindustrializzazione dello stabilimento. Siamo l'unico Paese in Europa a non avere un piano industriale sull'automotive. La vicenda della Marelli di Crevalcore è paradigmatica del futuro dell'auto e dovrà essere il modello di come affrontare le vertenze nel settore. Il Governo deve aprire il tavolo sull'automotive e investire risorse pubbliche che devono servire a salvaguardare la produzione e l'occupazione negli stabilimenti di Stellantis e di tutta la filiera della componentistica, a partire da Marelli, in grado di affrontare la transizione ecologica della mobilità".