Economia

La catena del lavoro agricolo in Italia oscilla tra eccellenze e sfruttamento

di Roberta Nutricati

Intervista a Stefania Prandi e Francesca Cicculli, autrici dell'inchiesta sulla filiera produttiva dei kiwi, di cui l'Italia è primo esportatore in Europa

Qual è stato il punto di partenza dell'inchiesta?

Molte inchieste prima della nostra hanno affrontato le questioni dello sfruttamento nell’Agro Pontino. Noi abbiamo deciso di lavorare a un progetto internazionale, tra Danimarca, Italia e India, cercando di risalire l’intera filiera di un prodotto rappresentativo come i kiwi, la cui produzione italiana si concentra principalmente nella provincia di Latina. Abbiamo combinato il lavoro sul campo all’indagine sulla catena. Siamo partite dai kiwi trovati nei supermercati danesi, abbiamo rintracciato i distributori che commercializzano la frutta nel nord Europa, e siamo arrivate ai piccoli produttori locali, ai consorzi intermedi e alle multinazionali. In questo percorso, abbiamo rintracciato le diverse responsabilità legate allo sfruttamento dei braccianti sikh nei campi di kiwi di Latina. Inoltre, siamo state in India per capire quali sono le rotte e le modalità della tratta della manodopera migrante.

_inchiesta_il_gusto_amaro_dei_kiwiLavoratore straniero in un campo dell'Agro Pontino
 

Le violazioni dei diritti dei lavoratori riguardano chiunque finisca nella filiera del lavoro agricolo di Latina oppure sono appannaggio delle persone immigrate in Italia?

Gli anni di erosione dei diritti del lavoro e l’indebolimento dei sindacati condizionano tutte e tutti. I lavoratori che si trovano in condizioni più sfavorevoli, come gli immigrati che hanno alle spalle un progetto migratorio con debiti da ripagare e intere famiglie nei Paesi di origine da mantenere, sono più ricattabili e maggiormente disposti ad accettare paghe basse e a stringere i denti di fronte a situazioni di sfruttamento e di ingiustizia. Chi si ribella, spesso, fatica ad avere un supporto e si ritrova a pensare di dover procedere seguendo la via giudiziaria. La giustizia che passa dai tribunali, però, è solitaria, faticosa e rischiosa. In passato ci sono state lotte collettive importanti a Latina che hanno portato a un aumento delle paghe orarie, ad esempio, che partivano da tre euro. Purtroppo, a un certo punto, la capacità di pressione dei lavoratori si è arrestata, e il sistema oppressivo ha continuato ad avere la meglio.