Economia

Mattioli a un passo dall'esclusione: i Probiviri evitano il danno d'immagine

Andrea Deugeni

Esclusivo/ Confindustria, la relazione integrale dei "Saggi" con i risultati delle consultazioni che certificano la maggioranza assoluta dei consensi per Bonomi

Una relazione dal tono molto amareggiato per il comportamento della candidata Licia Mattioli, in cui i "Saggi" Andrea Tomat, Andrea Bolla e Maria Carmela Colaiacovo rivelano che i Probiviri di Confindustria volevano addirittura estromettere dalla corsa per la presidenza di Viale dell'Astronomia l’imprenditrice orafa per le uscite sugli organi di stampa in aperta violazione delle norme statutarie di Viale dell’Astronomia.

“La Commissione (i Saggi, ndresprime amarezza e disappunto per quanto avvenuto, che ha voluto qui rappresentare con trasparenza, affinché i prossimi passaggi tengano in debito conto quanto evidenziato”, scrivono infatti i notai di Confindustria nella relazione che hanno letto questa mattina ai 179 membri del Consiglio generale e che Affaritaliani.it pubblica integralmente in esclusiva qui sotto. 

Nella relazione si legge che in base al "largo consenso, diffuso su tutto il territorio nazionale e tra i principali settori industriali", i "Saggi" avevano stabilito "l’inopportunità della prosecuzione del confronto elettorale su tali presupposti", oltretutto "in un momento in cui nel Paese risuonano appelli a coesione e convergenza e un responsabile passo indietro sarebbe stato fortemente apprezzato", decidendo di proporre "la sola candidatura di Carlo Bonomi ed esercitando quei poteri di sintesi proattiva delle preferenze espresse, che lo statuto confederale assegna alla Commissione". Una scelta che derivava anche dalla "diffusa richiesta da parte del sistema di unitarietà e convergenza, di rapidità e unanimità per lanciare un segnale forte dal sistema confindustriale al Paese, in una fase delicata e impegnativa" dettata dall'emergenza del coronavirus.

Ma "tale richiesta - scrivono ancora i "Saggi" - non è stata accolta da Licia Mattioli che ha fatto pervenire alla nostra Commissione una certificazione scritta di poter disporre del 20% dei voti assembleari regolarmente esercitabili, facendo così scattare la previsione del nono comma dell'articolo 11, che richiede di sottoporre al voto di designazione del Consiglio Generale coloro che attestino di avere oltrepassato tale soglia di preferenze, a prescindere dal parere della Commissione di Designazione".

"Sorprende - si legge ancora in una parte di aperta critica all'operato della Mattioli - una richiesta volta ad applicare tale previsione nel contesto in cui è stata presentata, ma abbiamo ritenuto necessario tenerne conto, per dare forza ad una Presidenza che dovrà presto affrontare sfide difficili, con l’unitarietà richiesta, senza ombre e senza rischi di contenziosi interpretativi su norme statutarie, forieri di potenziali rinvii e instabilità. Tale valutazione si basa su un lavoro che abbiamo interpretato con serietà e motivazione, sui messaggi che abbiamo colto nelle persone che hanno interagito con noi, e poi misurato nel rilevante distacco riscontrato tra i candidati, una differenza che ci aveva convinti dell’opportunità di proporre un candidato unico. Nella giornata di ieri, questo passaggio così delicato e riservato è stato trasferito alla stampa, in aperta violazione con le nostre norme interne".

"I Probiviri confederali - concludono - hanno rappresentato alla nostra Commissione come i comportamenti posti in essere comportavano l'esclusione dal confronto elettorale. Rilevavano però che tale provvedimento si sarebbe tradotto in un danno all'immagine dell'organizzazione confederale, prestandosi a strumentalizzazioni rispetto a presunti obiettivi di alterazione del risultato finale. Pur essendo un atto dovuto in applicazione del Codice etico e dei valori associativi, i Probiviri confederali hanno quindi ravvisato l'opportunità di non irrogare le sanzioni previste, per privilegiare altre ragioni di merito, invitandoci a riportare le loro conclusioni in questa relazione. Purtroppo tale comportamento si è ripetuto anche oggi!", con l'intervista rilasciata al Corriere della Sera.

Ma quali sono le conclusioni sulla mappa del consenso, consultazioni che Tomat, Bolla e Colaiacovo hanno definito come "una partecipazione straordinaria" nonostante "le oggettive difficoltà"? Dopo 231 audizioni a cui hanno partecipato 162 componenti del Consiglio generale pari all' 88,5% del totale di 183 componenti aventi diritto al voto e si sono sondati 716 voti (l'87%) delle preferenze che potranno essere espresse in assemblea, "il candidato Carlo Bonomi risulta avere un consenso superiore alla maggioranza assoluta dei componenti del Consiglio generale e dei voti assembleari. Il dato è ancora più eclatante se il calcolo viene riferito ai soli componenti il Consiglio ed ai voti assembleari che hanno partecipato alle consultazioni. In tal caso i consensi superano il 60%".

@andreadeugeni