Economia
Media Maker, l'inchiesta sulla maxi frode manda ko i conti: perdite milionarie
di Andrea Giacobino
La società, fondata nel 2017 da Marco Verna, è specializzata nella produzione di contenuti audiovisivi per i brand
Crisi profonda per Media Maker, oltre 16 milioni di perdite a fronte di 46,5 milioni di ricavi
Crisi profonda per Media Maker (MM), fondata nel 2017 da Marco Verna e quotata sull’Euronext Growth di Parigi, specializzata nella produzione di contenuti audiovisivi per i brand. Qualche giorno fa, infatti, la seconda sezione del tribunale civile di Milano presieduta da Caterina Macchi ha ammesso la società al concordato preventivo dandole tempo fino al 29 luglio per presentare il relativo piano e ha nominato Silvia De Furia quale commissario. Il giudice ha quindi accolto il ricorso presentato per conto dell’azienda dall’avvocato Andrea Vicari, ordinario di diritto commerciale nella Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Milano.
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In esso si spiega che MM, oggi controllata da Patrizia Micucci col 68,35%, seguita da Pietro Peligra (9,6%) e Simone Prete (5,9%) è entrata in crisi quando ad aprile dello scorso anno Verna, allora direttore generale, è stato arrestato (con altri) e mandato a processo per una presunta maxifrode Iva sugli spazi pubblicitari. Ciò ha comportato ricadute negative sull’azienda e “immediatamente dopo - spiega il ricorso - la società ha registrato l’incaglio di alcune partite creditorie e la mancata sottoscrizione di contratti strategici, dovendo al contempo anche fronteggiare alcune richieste di rientro immediato di posizioni debitorie”. MM s’è rivolta a Deloitte e allo studio legale Legance per valutare la situazione, ma ciò ha innescato una tensione fra il consiglio d’amministrazione e il collegio sindacale che a febbraio scorso ha portato il tribunale di Milano a revocare il cda nominando Salvatore Buscemi quale amministratore giudiziario.
Nell’ultimo bilancio (2021) approvato pochi giorni fa a fronte di ricavi per 46,5 milioni di euro si sono registrate perdite per 16,1 milioni. Di qui la richiesta della procedura mentre Buscemi ha cercato un possibile “cavaliere bianco” individuato in Marcello Piras (proprietario di Holding 1121 specializzata nel media bartering). Sono poi giunte una proposta d’affitto di ramo d’azienda delle produzioni tv dalla Two Leaders di Milano e manifestazioni d’interesse da parte di Augustus Color e Ubilot. L’approvazione del bilancio 2022 avrà luogo all’assemblea convocata per il 20-21 luglio prossimi.