Economia
Mediaset, ricavi per 10 mld e 1,2 di utili: così prepara la sfida a Netflix
Marina Berlusconi: il gruppo del Biscione parla con tutti per dar vita ad un campione continentale della televisione generalista in chiaro
di Luca Spoldi
e Andrea Deugeni
Mediaset che si guarda intorno e parla con tutti in Europa, tranne che con Vivendi, per dare vita a un polo della televisione generalista in chiaro. Se ne parla da mesi e Marina Berlusconi conferma il pieno sostegno della famiglia al progetto fortemente voluto dal fratello Pier Silvio, ma quali sarebbero i numeri del nuovo “campione europeo” e soprattutto sarebbero tali da reggere la sfida coi colossi d’oltre oceano? Andiamo con ordine.
Che la famiglia Berlusconi sia unita nel sostegno al progetto di alleanze internazionali per Mediaset è Marina Berlusconi, presidente di Fininvest oltre che di Mondadori, a ribadirlo ancora una volta, segnalando durante l’assemblea di bilancio dell’editore di Segrate che i Berlusconi sono “assolutamente disponibili e favorevoli” ad aggregazioni su scala europea per Mediaset. Non solo: Marina traccia un identikit di come dovrà essere il nuovo polo della televisione generalista del vecchio continente che potrebbe nascere in un prossimo futuro se tutto andrà bene.
“Mi pare che la strada tracciata da mio fratello Pier Silvio sia molto chiara, nel senso che la risposta ai signori Netflix, Amazon, Disney e quant’altro non può che essere quella, cioè una televisione calda, familiare, in cui noi siamo maestri, che continua a fare grandi numeri negli ascolti che sono quelli che interessano agli investitori pubblicitari”. Da qui la necessità di stringere “alleanze internazionali per raggiungere una massa critica sufficiente per poter essere competitivi, con l’obiettivo di fare di Mediaset il primo network a livello europeo, un progetto nel quale crediamo e speriamo possa andare in porto” ha concluso Marina Berlusconi.
Che vi sia la necessità di accelerare sul fronte del consolidamento nel settore televisivo europeo è evidente del resto anche dagli ultimi dati Nielsen secondo cui la raccolta pubblicitaria televisiva italiana nei primi due mesi del 2019 ha segnato un calo del 3,6% su base annua (pur rallentando al -3,3% a febbraio). In parallelo la raccolta di Mediaset è calata del 4,2% su base annua probabilmente, commentano alcuni analisti a Piazza Affari, a causa del mancato rinnovo dei diritti del calcio (eventi trasmessi da Mediaset Premium fino a giugno 2018).
Se l’andamento del mercato pubblicitario italiano nel suo complesso è un po’ più debole del previsto, per Mediaset, che pure sta difendendo abbastanza bene la sua quota di mercato, non ci possono essere altri sbocchi che una crescita all’estero per linee esterne ossia tramite integrazioni. Un progetto del quale, ha poi precisato Marina Berlusconi, è escluso al momento possa fare parte Vivendi (che da parte sua sta iniziando a far filtrare segnali di maggiore apertura sul fronte del versamento di un risarcimento, che gli analisti di Websim stimano possa portare attorno ai 200 milioni di incasso netto per Mediaset a fronte di 600 milioni di danni richiesti).
(Segue...)