Mediaset, scalata di Vivendi: Vincent Bolloré indagato per aggiotaggio
Vincent Bolloré, principale azionista di Vivendi, è accusato dalla Procura di aggiotaggio nell'operazione in cui il colosso francese ha comprato azioni Mediaset
Vincent Bolloré, principale azionista del gruppo televisivo francese Vivendi, è indagato dalla procura di Milano per aggiotaggio nell'operazione per assumere il controllo di Mediaset.
L'indagine dell’indagine aperta un mese fa dai pm milanesi, Fabio De Pasquale e Stefano Civardi, riguarda proprio l’operazione con la quale il colosso francese ha comprato azioni Mediaset, salendo sino al 28,8%, ed arriva dopo dopo l’esposto presentato dal gruppo italiano.
Lo scorso dicembre, infatti, il Biscione aveva preparato una denuncia dopo il ricorso a Consob e Agcom. Accusava il gruppo francese, proprietario anche del 24,68% di Telecom, di aver fatto "scendere artificiosamente il valore del titolo Mediaset" per poi tentare la scalata "a prezzi di sconto".
Secondo la famiglia Berlusconi infatti, tutto sarebbe iniziato l’estate scorsa quando tra i due colossi televisivi era stato raggiunto un accordo. L’intesa di luglio prevedeva che i francesi avrebbero preso il 100 per cento di Mediaset Premium, la pay-tv del Biscione. Vivendi avrebbe pagato Premium con un pacchetto di sue azioni (pari al 2,962% del capitale sociale). La casa madre Mediaset avrebbe ottenuto anche un altro fascio di azioni (lo 0,538% di Vivendi) e girato ai francesi, a sua volta, un 3,5% del proprio capitale.
Dopo l’estate, a sorpresa, il gruppo transalpino ha fatto dietrofront con la motivazione che la situazione finanziaria di Mediaset Premium era molto più grave di quanto immaginasse. Le tensioni tra Vivendi e il Biscione, naturalmente avevavno immediatamente fatto scendere il valore delle azioni milanesi.
Ecco dunque l’accusa della famiglia Berlusconi: i frencesi avrebbero approfittato di questo ribasso per avviare la scalata ostile a Mediaset.
Anche l'amministratore delegato di Vivendi, Arnaud De Puyfontaine, è indagato. Il suo nome compare nel registro degli indagati aperto dal procuratore aggiunto Fabio De Pasquale accanto a quello del numero uno Vincent Bollorè. L'accusa, per entrambi, è di aggiotaggio. - Le due iscrizioni, riferiscono qualificate fonti giudiziarie, sono scattate circa un mese fa sulla base dell'esposto presentato da Fininvest alla Procura di Milano oltre che alla Consob e all'Agcom. Denuncia che, sempre da quanto si è potuto apprendere, conterebbe esplicite accuse nei confronti del socio di riferimento del gruppo Bollorè e del presidente del consiglio di amministratore nonché amministratore delegato de Puyfontaine.
L'iscrizione di Bollorè e de Puyfontaine, sottolineano ancora in ambienti giudiziari milanesi, è un atto di garanzia che si è reso necessario per condurre attività investigativa nei loro confronti. Tuttavia né a Bollorè né a de Puyfontaine sono stati notificati avvisi di garanzia o inviti a comparire in Procura. Nelle ultime settimane, alcune persone informate sui fatti sono stati sentite come testimoni, tra cui il produttore cinematografico franco tunisino Tarak Ben Ammar, che aveva svolto il ruolo di mediatore tra Berlusconi e Bollorè sull'operazione Premium. I prossimi sviluppi dell'inchiesta milanese sono anche legati alla documentazione che la Consob invierà nei prossimi giorni al pm De Pasquale.
LA REAZIONE IN BORSA - Titoli Mediaset e Vivendi in calo in Borsa dopo le le notizie di un'indagine per aggiotaggio nei confronti di Vincent Bollore', primo azionista del colosso multimediale francese. A Milano le azioni Mediaset perdono l'1,80%, mentre a Parigi Vivendi cede oltre il 4% penalizzata anche dai deludenti dati di bilancio diffusi ieri.