Economia
Mediobanca, il capo di Delfin: "Non è una battaglia, impegno di lungo periodo"
Milleri in vista dell'assemblea di piazzetta Cuccia: "Non siamo nemici. Le scelte di Leonardo mettono in sicurezza la holding"
Milleri spiega la posizione di Delfin su Mediobanca in vista dell'assemblea
Pensate di vincere all'assemblea Mediobanca? "Non siamo in battaglia e non siamo nemici". Avete mai pensato di uscire da Piazzetta Cuccia? "Il nostro rimane un impegno di lungo periodo". La famiglia Del Vecchio è divisa e una parte non la sostiene... "Le scelte di Leonardo e la governance tracciata mettono in sicurezza la holding e le sue partecipazioni".
Francesco Milleri, numero uno di Essilor Luxottica e di Delfin illustra in una intervista esclusiva a Il Sole 24 Ore in edicola oggi le grandi sfide del colosso degli occhiali e spiega per la prima volta la posizione di Delfin, primo socio dell'istituto con il 20%, sulla delicata partita del rinnovo al vertice di Piazzetta Cuccia. Una partita, spiega Milleri, quella che si sta giocando in via Filodrammatici, che non è e non deve essere letta come una battaglia. Piuttosto, l'obiettivo è "proseguire nel nome di Leonardo Del Vecchio e di quel principio tanto caro all'imprenditore secondo cui si può fare e si deve fare sempre meglio". Su tutti i fronti.
Partendo da Essilor Luxottica, che ha appena comunicato conti record, ma si appresta a una grande trasformazione e a nuova sfide industriali, fino agli equilibri famigliari che governano Delfin, dove la famiglia si è spaccata sull'eredità di Leonardo Del Vecchio. Una diversità di vedute quella tra gli eredi, osserva Milleri, che non mette però a rischio la stabilità di Delfin, blindata dalla governance voluta da Leonardo Del Vecchio.