Economia

Mediobanca, Nagel accelera sul gestito. Strapaga a Doris la quota in Esperia

Luca Spoldi

Per il suo ultimo giro di giostra Nagel vuol far crescere Mediobanca nel risparmio gestito e nel credito al consumo, ma potrebbe essere tardi


 

Banca Esperia infatti presenta un patrimonio in gestione di 17 miliardi di euro, per poco più della metà (54%) in strumenti di risparmio gestito e la parte restante in strumenti di risparmio amministrato (meno redditizi), e ha chiuso il 2015 con un utile netto di circa 7 milioni, numeri che per Websim non giustificherebbero un valore di oltre 110 milioni di euro per la quota. Icbpi, in particolare, pur confermando giudizio (“neutral”) e prezzo obiettivo (7,3 euro) su Mediobanca, alla luce del sostanziale allineamento di linee strategiche e target finanziari alle aspettative del mercato, nota come la valutazione di Banca Esperia appaia oltremodo “generosa, tenuto conto della bassa marginalità delle masse in gestione”.

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Certo, concedono gli analisti, l’operazione “va inquadrata nel disegno complessivo di ristrutturazione del business” di Piazzetta Cuccia. Ma buttarsi ora sul private banking, da almeno un biennio in affanno sotto il profilo della crescita organica e con margini in calo a causa della crescente concorrenza, appare come minimo non particolarmente innovativo, così come il voler insistere a offrire servizi alle piccole e medie imprese italiane, quelle stesse che la crisi prima e la ripresa asfittica poi continua a mettere sotto pressione. L’ultimo giro in giostra di Nagel in Mediobanca potrebbe dunque rivelarsi più difficile del previsto.