Economia
Mediobanca, Nagel contiene l'impatto del Covid. Boom delle commissioni
Profitti in calo del 12,2% rispetto al semestre pre-Covid a 411 milioni. Aumento del 27% dei ricavi commissionali grazie all'area Cib e WM. I target sull'M&A
Mediobanca contiene gli effetti del secondo lockdown e supera la boa del primo semestre (l’esercizio fiscale di Piazzetta Cuccia termina al 30 giugno) con 411 milioni di euro di profitti, battendo il consensus (355 milioni) e segnando un calo del 12,2% rispetto all’utile netto realizzato a fine 2019, quando però il Covid non aveva ancora fatto capolino nell’economia europea.
Nonostante il minor apporto in arrivo da Generali (1,3 miliardi i ricavi complessivi, -1,8% rispetto ai 1,325 miliardi dello stesso semestre del bilancio precedente), il Ceo Alberto Nagel può comunque mostrare al mercato ricavi in aumento nel grande driver di crescita disegnato per il futuro dal vertice per Mediobanca: assieme a quelli core del corporate&investment banking (Cib), i ricavi commissionali del wealth management (Wm) portano infatti il trend delle commissioni a mettere a segno un aumento a doppia cifra rispetto ai primi sei mesi dell’anno, +27% a 383 milioni di euro, con un’accelerazione trimestrale di quelle del gestito (+12% a 85 milioni). Trend che consente a Piazzetta Cuccia di confermare, Bce permettendo, l'intenzione di pagare quest'anno un dividendo con un payout del 70% (che nel caso saltasse influenzerà la politica di distribuzione della cedola del prossimo anno).
I risultati sono stati accolti bene da Piazza Affari che, a fine seduta, ha premiato il titolo con un rialzo dello 0,92% a 8,544 euro. Per quanto riguarda le altre voci dell’attivo, stabile il margine di interesse a 720,4 milioni (da 721,5) nonostante l'atteso calo del segmento Consumer, dovuto a un rallentamento dell’erogato (12,8 miliardi contro 13 miliardi).
Le rettifiche su crediti sono tornate sui livelli dello scorso anno (117,7 milioni contro 109,5 milioni) con un aumento del livello di copertura. Il costo del rischio di gruppo si è attesato a 50 punti base (48 punti base a dicembre 2019), quello del Consumer a 222 punti base (190). Gli impieghi complessivi verso la clientela sono cresciuti da 46,7 a 48,1 miliardi per il maggior apporto dell’area Cib (+4,7%, da 18,6 a 19,5 miliardi) e del Wm (+6,4%, da 13,2 a 14 miliardi, di cui 10,7 miliardi di mutui ipotecari) a fronte di un leggero calo del Consumer.
ANALISTI POSITIVI SUI CONTI/ Giudizi positivi in serie per Mediobanca dopo i conti del secondo trimestre 2021 migliori delle attese. Kepler Cheuvreux (rating buy, Tp a 9,3 euro) sottolinea come il risultato netto sia stato del 28% superiore alle stime e i ricavi abbiano battuto le previsioni del 7%. Gli analisti citano inoltre il "forte capitale" e la "guidance positiva". Morgan Stanley conferma la raccomandazione overweight e il prezzo obiettivo a 9,5 euro su Mediobanca, evidenziando l'utile netto a 211 milioni, oltre i 185 mln attesi da MS e i 157 mln del consenso. I dati, spiegano gli analisti, hanno beneficiato di alcuni one-off positivi, mostrando però anche "forti ricavi core" e "minori accantonamenti per perdite su crediti, con una buona disciplina dei costi. Nel contempo, il capitale resta su livelli solidi". Autonomous, da parte sua, conferma la raccomandazione outperform e il prezzo obiettivo a 10,1 euro su Mediobanca, citando i "risultati forti" e numeri migliori delle attese su tutto il conto economico. Kbw, infine, conferma la raccomandazione outperform e il prezzo obiettivo a 9,6 euro su Mediobanca. Gli analisti evidenziano come la trimestrale sia stata ben oltre le attese sul fronte dell'utile netto e citano il miglioramento della qualità dell'attivo. |
Quanto alle moratorie, al 31 dicembre quelle in essere sono ammontate a 1,2 miliardi (2,4% degli impieghi) in calo rispetto al totale concesso dall'inizio della pandemia (2,7 miliardi ad oltre 148mila clienti), con "oltre l'80% delle moratorie estinte che tornano regolari nei pagamenti". Sul fronte dell'asset quality, infine, le attività deteriorate lorde sono scese da 1.954,2 a 1.653 milioni portando l'incidenza al 3,3%. Il Cet1 è al 16,2%, tra i più alti in Italia a fronte della conferma di un requisito minimo Srep della Bce per il 2021 al 7,94%.
Dopo “una robusta ripresa dell'attività commerciale in tutte le aree di business, con un limitato impatto del secondo lockdown, per il secondo semestre dell'anno ci aspettiamo una buona crescita con un forte controllo del rischio. Ci aspettiamo sei mesi caratterizzati da una buona ripresa commerciale e da un trend positivo relativo ai ricavi core operativi”, ha spiegato nel corso della conference call Nagel. Periodo al termine del quale "vogliamo combinare una buona distribuzione di dividendi cash con programmi di buyback per portare come previsto nel piano industriale il capital ratio al 33,5% prevedendo una buona distribuzione per gli anni 2021, 2022 e 2023".
Accantonato il grande dossier Banca Generali, Nagel continua a ragione a puntare sulla crescita organica, approfittando di piccole operazioni sul wealth management qualora si affacciassero all’orizzonte di Mediobanca, guardando alle reti e a qualche operatore del settore che eventualmente lascerà l’Italia. “Non è facile trovare buoni target per fare operazioni di M&A nell'attività di Wm. Ad oggi non ci sono situazioni attivabili". Ma "Mediobanca ha il capitale, il brand e il posizionamento di mercato per crescere nel Wm e l'M&A non è l'unica strada per continuare a remunerare gli azionisti”, ha spiegato a riguardo il banchiere.
Che ha aggiunto: “Siamo molto contenti di come sta progredendo il business. Il consolidamento bancario sta creando tante opportunità. Quello che abbiamo fatto l'anno scorso con il riposizionamento di Che Banca! è un lavoro importante. Sarà più facile oggi reclutare e puntare sulla crescita organica. Puntiamo sul reclutamento di consulenti che potranno anche supportare la crescita organica”.
Dunque, ”all'estero Mediobanca guarda alle fabbriche di prodotto specialistiche, mentre in Italia ci interessa accelerare la nostra capacità distributiva, vedendo se ci sono strutture distributive che si sommano alle nostre”. Sul fronte di possibili operazioni straordinarie "restiamo vigili" e "siamo sempre interessanti" ma, chiosa Nagel, "alle nostre condizioni".
Infine, il numero uno di Piazzetta cuccia ha accolto con favore l’arrivo dell’ex presidente della Bce Mario Draghi a palazzo Chigi ("è il migliore possibile, la politica non sprechi l'occasione", ha spiegato), con cui lo “spread italiano può scendere sotto al livello di quello portoghese”.
@andreadeugeni