Economia
Mediolanum, gli oneri di sistema deprimono l'utile 2016 (393,5 milioni)
Ko il titolo Mediolanum a Piazza Affari
Banca Mediolanum ha chiuso l'esercizio 2016 con un utile netto consolidato di 393,5 milioni di euro, in calo del 10% rispetto al risultato 2015. Sui conti pesa l'impatto di costi per 46 milioni a sostegno del sistema bancario, con una contribuzione "più che raddoppiata" rispetto allo scorso anno. Lo ha comunicato la società.
Il totale delle masse gestite e amministrate è salito a 77.854 milioni (+10%). Il Cet1 pro-forma al 31 dicembre 2016 era pari a 20%, "uno dei più alti tra i gruppi bancari italiani ed europei", ha commentato la società. Il cda ha deliberato di proporre all'assemblea dei soci convocata per il 5 aprile, un saldo dividendo relativo all'utile 2016 di 0,24 euro per azione, al lordo delle eventuali ritenute di legge. Il dividendo sarà distribuito a partire dal 26 aprile 2017.
Considerando l'acconto sul dividendo distribuito a novembre 2016, pari a 0,16 euro per azione, il totale dei dividendi relativi all'esercizio 2016 ammonta a 0,40 euro per azione. La raccolta netta è stata positiva per 5.638 milioni complessivi.
In particolare la raccolta netta in fondi, che include quella realizzata attraverso le polizze Unit-Linked, si è attestata a 3.599 milioni.
Gli impieghi alla clientela retail hanno raggiunto 6.855 milioni (+9% sul 2015). L'incidenza dei crediti deteriorati netti sul totale crediti è pari allo 0,7%. Il numero di Family Banker al 31 dicembre 2016 era pari a 4.326. Il totale dei clienti alla stessa data si attestava a circa 1.180.000, in crescita del 5% rispetto al 2015.
Per quanto riguarda in particolare i mercati esteri, l'utile netto è stato di 25,3 milioni di euro e le masse gestite e amministrate delle controllate bancarie estere si sono attestate a 4.472 milioni, in crescita del 10% sul 2015. Il mercato ha accolto con favore i risultati del gruppo guidato da Massimo Doris.
Sull'altalena il titolo Mediolanum in Borsa. Dopo un rialzo, a poco dal suono della campanella di chiusura le azioni perdono oltre il 5%.