Economia
Mercati, contrordine delle banche Usa. Morgan Stanley: investire sull'Italia
Per la banca americana, dopo i deflussi, i mercati azionari Ue sono tornati su valutazioni interessanti. L’Italia resta a rischio, ma è tutto già nei prezzi
Mercati? E' tempo d'Europa e d'Italia. Dopo 25 settimane consecutive di deflussi dai fondi azionari che investono in azioni europee, in gran parte a favore di fondi che investono in azioni americane, secondo Morgan Stanley, una delle principali banche mondiali, gli investitori dovrebbero tenersi pronti a invertire la rotta, riducendo l’esposizione all’azionario a stelle e strisce, che in questi giorni è tornato a migliorare i massimi storici, per riposizionarsi sull’azionario europeo.
Morgan Stanley, in particolare, in una nota diffusa ai suoi clienti concorda sul fatto che l’Italia resti il rischio principale che grava sui mercati finanziari del vecchio continente, ma si dice convinta che alle valutazioni attuali tale rischio sia ormai ampiamente scontato.
Come dire che più in basso di così le quotazioni di azioni e bond italiani non dovrebbero calare e che lo spread Btp-Bund potrebbe tornare a restringersi dopo aver sfiorato nelle scorse giornate il livello di guardia del 3%.
Le parole di Morgan Stanley sono sembrate musica per molti investitori professionali (e per il governo italiano), tanto che sia sul mercato azionario sia su quello obbligazionario stamattina tornano ordini d’acquisto, anche in vista del ritorno all’operatività degli investitori americani (ieri i mercati sono rimasti chiusi per la festività del Labour Day), quegli stessi che sistematicamente nelle ultime settimane hanno contribuito a far calare i prezzi in particolare dei titoli bancari quotati a Piazza Affari e dei Btp italiani.
Del resto, sottolinea in una nota lo strategist di Bank of America Merrill Lynch Graham Secker, “da un punto di vista relativo l’Europa sembra sempre più interessante” e dopo aver assistito “al maggior deflusso rispetto a qualsiasi altra regione nel corso degli ultimi sei mesi” (secondo i dati di Epfr Global Data il deflusso complessivo è stato di 40 miliardi di dollari) l’Europa “appare ora sottovalutata” proprio alla vigilia della nuova stagione di trimestrali che potrebbe offrire sorprese positive. I titoli su cui gli analisti americani consigliano di puntare sono le banche, uno dei peggiori componenti dell’indice Stoxx Europe 600 che da inizio anno in termini di performance.
Detto fatto: mentre lo spread Btp-Bund cala a poco più del 2,72%, con una variazione rispetto alla chiusura di ieri di quasi il 6%, superiore a quelle segnate dai titoli spagnoli, francesi e portoghesi, in borsa a Milano tornano a mettersi in luce proprio i titoli bancari, con Ubi Banca, Banco Bpm, Bper Banca, Unicredit, Mediobanca, Intesa Sanpaolo e Banca popolare di Sondrio tra il 5% e il 2% abbondante di recupero, mentre Credem e Creval pure salgono tra l’1% e il 2% circa a testa.
A rafforzare la “chiamata” di Morgan Stanley contribuiscono anche alcune note positive di altri broker statunitensi: Jp Morgan, ad esempio, ha alzato da “neutral” a “overweight” (sovrappesare, ndr) il giudizio su Ubi Banca, confermando al contempo il prezzo obiettivo del titolo a 4,2 euro, quasi un 20% sopra gli attuali livelli di borsa. Sullo sfondo restano tuttavia alcune vicende che potrebbero influenzare le quotazioni del settore nelle prossime settimane, come l’esito dello stress test europeo che quest’anno interessa solo Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco Bpm e Ubi Banca (che entro domani dovranno inviare all’European Banking Authority la documentezione necessaria).
(Segue...)