Economia
Mercati, Tamburi: "Nazionalizzazioni anti-gilet gialli. Borse, boom nel 2020"
L'intervista a Giovanni Tamburi, il Warren Buffett italiano, investitore il cui titolo (Tip) in Borsa nell'ultimo decennio ha guadagnato oltre il 740%.L'outlook
“Com’è possibile che nessuno si sia accorto dell’arrivo di questa crisi spaventosa?”, è la domanda che la Regina Elisabetta, in visita alla London School Economics, pose ai professori riuniti successivamente alla tragedia del 2008. A questa domanda, posta da una Regina piuttosto irritata, il padrone di casa, il professor Luis Garricano, direttore del dipartimento di management della Lse, rispose: “Vede, in ogni momento di questa fase qualcuno faceva affidamento su qualcun altro e tutti pensavano di fare la cosa giusta”.
Una risposta che ricorda molto Ugo Tognazzi, solo edulcorata nei modi e addolcita nei toni. La classica risposta che fa infuriare la gente, che in queste parole non trova una risposta e una spiegazione alle proprie tragedie finanziarie. Diventa più facile aggrapparsi al sarcasmo, specie quello di Mark Twain che diceva: “Fare previsioni è difficile, specialmente se riguardano il futuro”, oppure quella maligna battuta che diceva: “Dio ha creato gli economisti per far fare bella figura ai meteorologi”.
Poveri economisti, per non parlare degli analisti finanziari, che dopo la crisi del 2008, per non averla anticipata, anzi per averne foraggiato l’esasperazione, sono stati addirittura accusati di conflitto d’interesse. Dunque è impossibile prevedere il futuro, specie se riguarda l’economia e i mercati finanziari? In verità, c’è chi ha previsto la crisi del 2008, più di uno, il guaio è che, come per un incantesimo si sono innamorati di quell’opera rimanendone imprigionati, e non vedendo il miglioramento successivo. Poi ci sono le eccezioni, come Giovanni Tamburi, che magari non sarà noto per gesta epiche, ma proprio per non aver compiuto prestazioni epocali, da queste non è mai stato travolto. Giovanni Tamburi ha fatto il classico, e sempre più raro, lavoro da maratoneta, certosino ha curato la sua creatura nel tempo, da 11 anni, dal dopo “crisi 2008” a oggi, coerentemente e con passo regolare, ma spedito, ha continuato ad affermare che il clima positivo su economia, e soprattutto sulle borse, sarebbe continuato. Quante crisi avremmo dovuto vedere dal 2008 a oggi? Per Tamburi erano sempre un motivo per comprare. Il risultato è da un lato una Wall Street triplicata, con record su record, e dall’altro i catastrofisti a bocca asciutta.
Anche, o solo per questo, Giovanni Tamburi è sempre da ascoltare e leggere attentamente in tutte le sue riflessioni. Gli abbiamo chiesto le sue previsioni per il 2020, sono sicuro che anche la Regina Elisabetta troverebbe le soddisfazioni che non ha avuto nella sua esperienza alla London School of Economics.
Se le dico un nome, Meng Wanzhou, cosa le viene in mente?
"Niente, ahime, mi spiace".
Aggiungo altri indizi: arrestata a Vancouver, Lady Huawei, vicepresidente, cfo e figlia del fondatore del colosso cinese. Ha capito a cosa mi riferisco?
"Certo!".
Era il dicembre 2018, un anno fa era questo uno dei motivi che scatenò uno dei più furiosi ribassi di fine anno, cosa già eclatante per le borse, che poi chiusero un anno negativo. Pessimismo che ha influenzato le previsioni per il 2019, erano tutti pessimisti, tutti o quasi, perché qualche ottimista c’era ed è giusto ricordarlo…
"Corretto".
Tra le tenebre del pessimismo lei era l’unico a tenere la luce accesa, ed ha avuto ragione, eccome! Il 2019 sarà ricordato come l’anno dei record, è soddisfatto? Ha tirato un sospiro di sollievo? Si aspettava di più?
"Onestamente mi aspettavo di meno, ma certamente è stato un anno molto positivo; il mercato un anno fa era in over reaction proprio rispetto a quella cosa lì e visto che l’economia reale era in rallentamento, ma senza frenate drammatiche, mi pareva logico ipotizzare un recupero".
La positività nell’economia reale però si fa desiderare, ora dopo questi record nelle borse non le sembra che ci sia troppo distacco tra una e l’altra e cioè che la finanza torni a vivere nel mondo delle favole?
"Assolutamente no, l’economia reale sta rallentando dopo oltre dieci anni di forte crescita, ma si sta passando da un più 4/4,5% di incremento del PIL mondiale al 2,5/3, per cui non c’è segnale di quella crisi di cui tanti parlano, di quella fine del ciclo che quasi tutti aspettano, ma che continua a non arrivare; anche il distacco con le borse non c’è, senza alcun dubbio; un anno fa la maggior parte delle banche, degli economisti e dei guru vedeva un 2019 con i tassi in crescita, cosa che non è avvenuta, anzi E finché i tassi saranno così i multipli resteranno elevati e le borse continueranno a fare record".
Facendo una battuta, mi viene in mente l’esclamazione del premier Conte a inizio anno, quando “perseguitato” da un giornalista sbottò “il 2019 sarà un anno meraviglioso!” E per Tamburi che anno è stato?
"Onestamente prendo in prestito l’aggettivo: meraviglioso! Anche perché è stato l’anno più dinamico della nostra storia, in cui abbiamo fatto molte operazioni, pensiamo di non aver strapagato nulla in un momento di prezzi ai massimi, tanto che già oggi tutte le società in cui siamo entrati da poco tempo stanno dimostrando valutazioni più elevate. I nove mesi chiusi al 30 settembre mostrano oltre 84 milioni di utili, che si vuole di più? ".
Un anno fa esatto ci fu il deal su OVS, un’operazione coraggiosa, per molti un suicidio visto che il titolo stava crollando, per i risultati societari, per la qualità del business da alcuni definito superato e perché molte società erano al ribasso sul titolo. Il titolo da allora è più che raddoppiato, quante soddisfazioni si è preso?
"Qualcuna, ma non gran che. Non ancora abbastanza. Il mercato era stato talmente deluso nei 12/18 mesi precedenti i nostri acquisti che fa tuttora fatica a prezzare OVS nel modo che a mio avviso sarebbe giusto. Noi a questi prezzi già guadagniamo, ma poco importa. Il vero valore uscirà nel tempo, quando sarà finita questa assurda caccia alle streghe sul retail; oggi tutti gli indicatori già dicono che la e-commerce mania sta arrivando ad un punto in cui, se non si incrocia con le esperienze fisiche, non va avanti molto. Per cui chi resisterà con dei negozi belli, attraenti, in grado di far fare al cliente delle esperienze piacevoli, vincerà. Ovviamente in un sistema multichannel, cui nessuno può più sottrarsi. E nel quale peraltro OVS è molto ben posizionata, ha un bellissimo programma di rinnovamento dei negozi in chiave esperienziale, e sta sviluppando programmi di marketing molto coerenti con la strategia".
Buoni propositi per il 2020? Avete in mente altre operazioni? Anche a prezzi così alti? Possiamo dare qualche indizio?
"Usciamo da un 2019 con nuovi investimenti in OVS, ELICA, SESA, Bending Spoons, siamo saliti in Talent Garden e in Hugo Boss. Certamente guardiamo ad altro, ma senza fretta. Anche perché noi abbiamo bisogno di investire in gruppi che vogliono veramente crescere, ma collaborando con noi, possibilmente con investimenti più rilevanti del passato o, meglio ancora, con M&A".
(Segue...)