Economia
Mes, muro di Giorgetti e Salvini: "Ratifica? Come buttare sale su una ferita"
Il ministro dell'Economia è lapidario: "Il Parlamento non è nelle condizioni per ratificare il Mes". La Lega taglia corto: "Una follia di Bruxelles"
Mes, Giorgetti: "Ratificare il trattato? Come mettere sale su una ferita"
Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti non usa mezzi termini: la ratifica del Mes per l'Italia, a oggi, è impossibile. "Il Parlamento non è nelle condizioni di approvarlo e non lo approva", ha detto il leghista all'uscita dal Consiglio Ecofin a Lussemburgo. "Non ci sono molte speranze di ratificarlo. Diciamo a breve non è possibile, a lungo dipende se cambia, se migliora, se cambia natura come come abbiamo sempre chiesto". "Ho detto semplicemente - spiega Giorgetti - che introdurre il tema della ratifica del Mes in questo momento mi sembrava un po' diciamo così, vagamente buttare un po' di sale sulla ferita e quindi improprio".
LEGGI ANCHE: Ratifica del Mes, Ue in pressing. Giorgetti: "Atteggiamento pregiudizievole"
Mes, Salvini: "Una follia di Bruxelles"
Sulla stessa scia anche il leader del Carroccio Matteo Salvini. "L'Italia non ratificherà mai il Mes, il fondo salvastati europeo", ha affermato il ministro dei Trasporti e vicepresidente del consiglio a margine della presentazione dell'accademia della sicurezza di Fs. "Il Mef non serve all'Italia- afferma - è un'altra follia europea". Alla domanda se verrà ratificato ha replicato "No, mai, figuratevi, è un'altra follia europea. Se lo approvino loro se vogliono perché a noi non ci serve".
Ridepositata la proposta di legge del Pd per la ratifica
"Abbiamo appena ridepositato come Partito Democratico la nostra proposta di legge, a mia prima firma, per la ratifica del trattato di riforma del Mes. L'Italia è l'unico Stato firmatario che ancora non lo ha fatto, bloccando l'operatività di una riforma migliorativa dello strumento già esistente. Per colpa del governo e della propaganda ideologica della destra, l'Italia si è così fortemente indebolita nei mesi scorsi in Europa, con conseguenze anche nel negoziato sul Patto di Stabilità, e ha messo in discussione la stabilità finanziaria e bancaria dell'eurozona a discapito di tutti i risparmiatori sia italiani che europei. Speriamo che, concluse le elezioni europee, le forze politiche di maggioranza possano avere un sussulto di responsabilità, evitando che l'Italia diventi irrimediabilmente l'anello debole in Europa dell'intera zona Euro". Così Piero De Luca, della presidenza del gruppo Pd alla Camera e capogruppo dem in commissione Politiche Ue.