Economia
Mimit, intesa tra Beko e sindacati, salvi gli stabilimenti: niente licenziamenti
L'impianto di Siena sarà acquisito da Invitalia
Mimit, evitati centinaia di licenziamenti. Accordo sugli stabilimenti Beko
Tutti salvi i lavoratori di Beko, trovato l'accordo tra il Ministero del Made in Italy e i sindacati. Nella notte, dopo dodici ore di confronto al Mimit sulla vertenza dell'azienda di elettrodomestici, è stata raggiunto un teso preliminare di intesa, che in questi giorni sarà portato a conoscenza delle lavoratrici e dei lavoratori nelle assemblee nei singoli stabilimenti e sottoposto a referendum. In caso di approvazione da parte delle lavoratrici e dei lavoratori, l'accordo sarà siglato la prossima settimana, probabilmente lunedì 14 aprile, presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Lo fanno sapere Fiom, Fim e Uilm con una nota. L'accordo prevede che lo stabilimento Beko di Siena sarà acquisito da Invitalia con il Comune e verrà avviato subito il processo di reindustrializzazione. Tutti i lavoratori saranno tutelati con appositi ammortizzatori sociali.
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I punti salienti del testo sarebbero: non ci sarà alcun licenziamento unilaterale, ma le uscite degli esuberi individuati avverranno solo dietro incentivi, fino a un massimo di 90mila euro a seconda dell'età anagrafica dei lavoratori che ne vorranno usufruire. L'accordo sarebbe anche accompagnato dall'utilizzo del contratto di solidarietà dal momento della sottoscrizione al 31 dicembre 2027. Quindi, come chiedevano i sindacati, saranno utilizzati solo strumenti conservativi per quel che riguarda l'uso degli ammortizzatori sociali. Infatti, ci saranno anche percorsi di pre-pensionamenti per un massimo di quattro anni. Per ciò che riguarda le Marche, a Fabriano (Ancona) gli esuberi si attesterebbero fino a un numero massimo di 193 unità tra staff, impiegati, quadri, dirigenti e il centro Sviluppo e Ricerca, e sarebbero gestiti con gli strumenti classici (uscite incentivate e contratti di solidarietà).
A questi si sommano i 64 esuberi (sempre fino a un numero massimo) tra gli operai dello stabilimento di Melano di Fabriano che resta il polo di produzione dei piani cottura per tutta la regione Emea e dove saranno effettuati nei prossimi tre anni oltre 60 milioni di euro di investimenti. Passando a Comunanza, nell'Ascolano, gli esuberi individuati sarebbero fino a un massimo di 80 lavoratori, e il sito non solo non sarà dimesso a fine anno, ma nel giro di qualche mese, vedrà l'assegnazione di un nuovo prodotto di alta gamma.