Economia
Misiani: "No a nuovo debito, tassiamo i profitti delle aziende energetiche"
Il responsabile economico del Pd ad Affaritaliani.it: "La destra non ha ancora vinto, il 26 settembre mi aspetto delle sorprese"
Come immagina il ruolo dello stato in economia?
Deve essere sicuramente attivo, in alleanza con il settore privato. L’industria italiana deve affrontare la duplice transizione digitale ed ecologica e una crisi energetica di grande portata. E il pubblico deve accompagnare il privato in modo da renderlo resiliente di fronte agli choc che stiamo vivendo. Ma questo non può e non deve tradursi nel ritorno di uno statalismo anni ‘70 come quello propugnato dalla destra di Giorgia Meloni che vorrebbe tornare al “panettone di Stato”. Noi abbiamo bisogno di uno Stato del XXI secolo.
Sulla rete pubblica come vi ponete?
Abbiamo già lavorato con il governo Conte 2 per costruire la prospettiva di una rete unica, è utile andare in quella direzione anche per le sinergie che si potrebbero costruire da un’integrazione tra Open Fiber e la rete di Tim, ma il tema è complesso perché incrocia i poteri antitrust della Commissione europea.
Cdp che cosa dovrebbe fare?
Cdp deve essere lo strumento principale di quel ruolo dinamico e attivo dello Stato a cui accennavo in precedenza, naturalmente operando secondo rigorose valutazioni di mercato, selezionando gli ambiti di intervento più utili allo sviluppo complessivo del Paese.
Deve entrare nella partita di Tim?
Lo è già, essendo al contempo azionista di Tim e di Open Fiber. Cdp deve guidare l’operazione rete unica, che ha valore strategico per il Paese.
Nel 2023 si decideranno anche i rinnovi dei vertici delle partecipate: la preoccupa che potrebbe essere un governo di centro-destra a scegliere i top manager di Eni, Enel, Poste, Terna, Leonardo e via dicendo?
Sono tante le cose che mi preoccuperebbero, se al potere ci andasse la destra. Ciò detto, se toccherà a noi per le nomine cercheremo di utilizzare criteri di scelta che guardino per ciascuna azienda essenzialmente ai risultati raggiunti e ai traguardi a cui puntare. Magari concentrandosi non solo sui numeri finanziari, ma anche sugli obiettivi sanciti dal Pnrr.