Economia
Mps: De Benedetti, Zunino e Zaleski. I debitori eccellenti di Siena

Per scoprire chi non ha restituito i prestiti erogati dal Montepaschi basta scorrere l’elenco dei principali fallimenti e ristrutturazioni debitorie del Paese
Schema simile per Sorgenia, società elettrica del gruppo De Benedetti, nei cui confronti era proprio Mps ad essere l’istituto più esposto con 600 milioni (su 2 miliardi di debiti complessivi con 21 diversi istituti tra cui Mediobanca, Banca di Credito Finanziario, Intesa Sanpaolo, Unicredit Mediocredito Centrale e Banca Popolare di Lodi), tanto che ne divenne forzatamente socio al 16,6%. Nel caso della società immobiliare Risanamento di Luigi Zunino, fallita per quasi 3 miliardi nel 2009, le banche furono poi costrette nel 2011 a diventare azioniste di maggioranza della società di cui erano ancora creditrici per oltre un miliardo, con Intesa Sanpaolo che si ritrovò socia al 49%, Unicredit quasi al 20%, Bpm al 9% e Mps al 3%.
Come finirà la vicenda Risanamento nessuno può dirlo, perché i due principali investimenti, Milano Santa Giulia e l’ex area Falck di Sesto San Giovanni, debbono essere ancora completati e ceduti, nel frattempo Mps è sceso sotto il 2% del capitale.
Intanto, domani inizierà al Senato l'esame del decreto salva-risparmio ed è probabile che venga inserita nel provvedimento una stretta sui debitori proprio con un paragrafo ad hoc sui clienti insolventi, un emendamento che obblighi gli istituti di credito a rendere noti i nomi dei grandi clienti insolventi.
Si tratterebbe di un grimaldello giuridico che di fatto ricalca la proposta proprio da Patuelli, grimaldello che giustifica una norma che deroghi al diritto alla privacy e che valga sia per le banche finite in risoluzione sia per le banche preventivamente salvate dallo Stato. Una proposta che ha ricevuto una prima apertura dal governo, per bocca del sottosegretario al Ministero dell'economia, Pier Paolo Baretta.