Economia
Mps, Fondazione apre sui rischi legali: "Accordo non escluso, tavolo non c'è"
Sui conti del gruppo pendono rischi legali per 10 miliardi di euro, 3,8 di petitum extragiudiziale avanzati l'estate scorsa dall'ex azionista di riferimento
Piccolo spiraglio nella complessa situazione patrimoniale del Montepaschi in cerca del cavaliere bianco per mettere fine ai travagli bancari senesi e consentire al Tesoro, azionista della banca più antica del mondo con il 64,2%, di uscire dal capitale entro fine 2021 come concordato con l'Unione europea.
La Fondazione Mps ha appena fatto sapere di non escludere che si possa arrivare a una transazione con Rocca Salimbeni sulle sue richieste di danni per le vicende della vecchia gestione dell'istituto senza avviare una causa. Sui conti del gruppo pendono rischi legali per 10 miliardi di euro, 3,8 di petitum extragiudiziale avanzati l'estate scorsa dall'ex azionista di riferimento della banca.
Interpellato da Radiocor al termine di un incontro a Siena per tracciare il bilancio sul quadriennio 2017-2021 della Deputazione amministratrice, alla domanda se la strada dell'accordo stragiudiziale possa essere ormai esclusa a favore della causa, il presidente della Fondazione Carlo Rossi ha sentenziato: "Direi che non escludo niente; dobbiamo essere più soggetti disponibili a cercare soluzioni e qualora si verifichino le condizioni non ci sono preclusioni da parte nostra e sono possibili".
Nell'ultima relazione trimestrale la banca di Rocca Salimenbeni non ne fa più cenno in modo esplicito ma l'importo del "rischio" non e' stato modificato. Rossi alla domanda se si sia oggi aperto un tavolo di negoziato con la banca risponde: "Un dialogo al momento non c'è; i soggetti in campo sono tre: la banca, la Fondazione e il ministero dell'Economia. Non escludiamo le soluzioni ma i tavoli, eventualmente, vanno aperti".