Economia
"Mps, il boom dell'utile? Niente di eccezionale. Ancora troppi nodi da sciogliere. Banca solida, ma..."
L'istituto "sforna" i conti del primo trimestre. Intervista ad Antonio Tognoli, esperto e Responsabile Macro Analisi e Comunicazione di Corporate Family Office
“In questo caso, vista la situazione della banca di Siena, il rischio è ben più alto. Ed essendo maggiore, gli investitori vogliono anche un rendimento più cospicuo. Ma il maggior rischio potrebbe anche comportare un rendimento negativo più alto (come nel caso dei cds, i credit default swap che tutelano gli investitori dal fallimento di un prodotto. Oggi quelli di Mps sono il doppio degli istituti di credito concorrenti, ndr). Infatti, nel momento in cui il sistema economico dovesse andare in recessione, gli anelli deboli della catena sono, ovviamente, i più esposti alle conseguenze. Ma se così non fosse e tutto dovesse andare liscio, allora, di conseguenza, il rendimento sarebbe significativamente più alto”, spiega Tognoli.
I clienti che, invece, hanno già investito in Monte dei Paschi di Siena, possono stare tranquilli. “Il risanamento dell’azienda non è completo ma è ormai a buon punto. Non vedo grossi problemi. Ma nel discorso rischio/rendimento bisogna considerare anche l’appeal speculativo. Chiaramente, il Tesoro prima o poi venderà la sua quota e siccome non vuole uscire in perdita, nel momento in cui la banca farà vedere utili più alti, il prezzo potrà essere più alto e così anche il rendimento”. A questo proposito, ieri il ministro Matteo Salvini ha applaudito alla scelta di non cedere, perché ora la banca "fa un sacco di utili".
In sintesi, dunque, investendo su una banca più solida come, ad esempio, Intesa Sanpaolo, si rinuncia all’appeal speculativo e alla possibilità di avere un rendimento maggiore, ma allo stesso tempo si va incontro a meno rischi.
Per concludere, dopo aver chiuso la giornata di ieri, lunedì 8 maggio, con un exploit del 5,8% a piazza Affari, dopo i conti Mps sta attualmente oscillando in orbita negativa.