Economia

"Mps, il boom dell'utile? Niente di eccezionale. Ancora troppi nodi da sciogliere. Banca solida, ma..."

di Lorenzo Goj

L'istituto "sforna" i conti del primo trimestre. Intervista ad Antonio Tognoli, esperto e Responsabile Macro Analisi e Comunicazione di Corporate Family Office

“Quel che è certo è che fintanto che la Bce vuole aumentare i tassi (probabilmente lo farà di un altro 0,25%, ma c’è anche chi prevede che si possa arrivare a 0,5%) lo spread tra tassi attivi e passivi si amplia e il margine d’interesse si salva. Il sistema bancario è come una grossa nave. Se si spengono i motori, questa non si ferma subito. E, al contrario, se la nave è ferma, serve tempo prima che riparta bene dopo l’accensione. Questo il rapporto tra il sistema banche e quello economico generale”.

“Comunque”, prosegue, “Mps nell’ultimo periodo ha lasciato a casa circa 4 mila persone e questo è un costo importante che si rifletterà nei prossimi trimestri”. Ricordiamo, infatti, che gli esuberi sono stati finanziati con un fondo che è coperto per l'80% proprio dall'istituto.

Sugli investimenti, invece, la questione è più incerta. “Dipende tutto dall’avversione al rischio del singolo investitore. Innanzitutto, comprare un’azione comporta avere un capitale di rischio. E, dunque, per definizione il rischio di perdere i propri soldi è più alto di affidarsi a un Btp od obbligazione. Il focus del discorso è sul rapporto rischio/rendimento. Rispetto a una rischiosità media, c’è chi preferisce comprare il titolo di una banca solida e senza problemi di turnaround”, spiega l’esperto. In questo momento, con i rendimenti dei titoli di stato in forte rialzo (l'ultima emissione di titoli quinquennali garantiva una cedola del 2% annuo), molti guardano con interesse ai Btp e abbandonano gli investimenti azionari.