Economia
Mps, piano Morelli ambizioso. Il Ceo usa Passera come jolly

Con alcuni ritocchi il piano di salvataggio di Mps è più credibile, ma...
Un miliardo di euro sarà invece finanziato tramite “senior mezzanine bridge facilities” che lo stesso Mps sottoscriverà per poi essere rifinanziate, al netto dell’eventuale porzione assistita da Gacs, da note a termine “con cedola a valore di mercato” che Mps potrà cedere o mantenere in portafoglio. Al fondo Atlante, che ha già selezionato il Credito Fondiario come Master Servicer del portafoglio di Sec.Co. e sta selezionando gli Special Servicers per il recupero dei crediti in sofferenza, continueranno ad andare 1,6 miliardi di euro di “junior mezzanine notes”, ma senza la contropartita dei warrant che una volta esercitati avrebbero portato il fondo sino ad un massimo del 7% del capitale di Mps post aumento.
Infine per l’ammontare residuale da finanziare (circa 1,5 miliardi) verranno emesse “junior notes” che saranno poi assegnate agli azionisti Mps tramite distribuzione della riserva sovrapprezzo azioni, costituita contestualmente all’operazione di aumento di capitale. In soldoni almeno 2,5 miliardi dei 9,1 miliardi che entreranno nelle casse di Mps a fronte della cessione delle sofferenze deriveranno dallo stesso Mps, cosa che riduce a 6,6 miliardi l’incasso “netto” da terze parti, guarda caso pari a circa il 24% del valore lordo di libro delle sofferenze. Una cifra, questa sì, in linea con le valutazioni di mercato (che per questo genere di cespiti oscillano tra il 15% e il 25%), che dovrebbe consentire la sospirata quadratura del cerchio e la definitiva messa in sicurezza della banca senese e, forse, dell’intero settore creditizio tricolore. Chissà che tutto questo non porti anche Corrado Passera ad essere incoronato presidente dall’asssemblea straordinaria dei soci di Mps convocata per il prossimo 24 novembre.
Luca Spoldi